Gli aiuti accoppiati, le deroghe al divieto dei neonicotinoidi per le barbabietole e le relazioni commerciali all’interno e all’esterno dell’UE sono le tre principali aree critiche su cui intervenire nel settore zucchero, alle prese con una faticosa transizione dal 2017, quanto è finito il regime delle quote.
A mettere in fila i problemi è il rapporto del Gruppo di alto livello con cui i Paesi membri UE hanno provato a trovare strategie comuni nei mesi scorsi. Ma di azioni concrete all’orizzonte se ne vedono poche.
«Il rapporto conferma che le tradizionali misure di mercato sono inutili in questa fase di transizione» avverte il commissario Phil Hogan, ripetendo diverse volte in conferenza stampa che «non è un rapporto della Commissione europea» e che personalmente lui è sempre stato contrario alla messa al bando dei neonicotinoidi per le barbabietole da zucchero.
Con l’Esecutivo comunitario a chiamarsi fuori, restano le divisioni tra i Paesi ma non si vedono soluzioni all’orizzonte per risollevare il settore. Germania, Olanda e Danimarca hanno rispolverato la tradizionale opposizione all’aiuto accoppiato accusandolo di falsare il mercato; Italia, Spagna e altri sono tornati a spiegare che questo tipo di strumento serve alla sopravvivenza dei rispettivi settori nazionali.
Secondo tedeschi, francesi e olandesi anche l’incoerenza nelle deroghe al divieto dei neonicotinoidi sono un problema. L’Italia e la Danimarca hanno evocato maggiore trasparenza nelle relazioni di filiera, Belgio e Romania hanno chiesto di rivalutare gli strumenti di sostegno al settore alla luce dell’impatto dell’accordo con il Mercosur.
Ognuno, insomma, ha presentato il suo punto di vista e ricette forse buone per i rispettivi settori nazionali, ma nessuna idea per affrontare la transizione tutti insieme.