La vicenda della xylella in Puglia torna di nuovo sulle prime pagine, tra proteste di piazza, interventi della Magistratura e dichiarazioni inquietanti. La differenza sostanziale rispetto a qualche anno fa è che questa volta il mondo agricolo pugliese fa sentire la sua voce chiedendo che si dia finalmente piena attuazione alle misure di contenimento dell’infezione, che nel frattempo non si è fermata, anzi, ha continuato la sua avanzata verso Nord arrivando in provincia di Bari.
Il 13 gennaio migliaia di agricoltori sono scesi in piazza a Monopoli per sollecitare interventi concreti e immediati contro il dilagare del batterio. Gli agricoltori hanno manifestato insieme a diversi sindaci, giunti anche da comuni salentini.
Lo stesso giorno, però, è arrivata notizia del sequestro, da parte della Procura di Bari, di un olivo infetto e destinato all’abbattimento nella zona di Monopoli. Nell’indagine si ipotizzano, al momento a carico di ignoti, i reati di diffusione di malattia e diffusione di notizie tendenziose tali da poter turbare l’ordine pubblico.
L’intervento ha suscitato reazioni durissime in campo agricolo, ma la Procura ha cercato di tranquillizzare specificando che il sequestro di un solo albero non delegittima la decisione di abbatterlo e che comunque i magistrati hanno l’obbligo dell’azione penale in presenza di una denuncia.
A proposito delle «notizie di reato» e delle fonti da cui arrivano può essere interessante la dichiarazione di alcuni parlamentari che, commentando il provvedimento di sequestro, scrivono: «Nessuno tocchi gli ulivi e chi li difende. Le minacce e le intimidazioni non ci spaventano. Il quadro è chiarissimo e le bieche intenzioni di molti di speculare e depredare quella meravigliosa terra sono ormai sotto gli occhi di tutti».
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 2/2019
Xylella: è di nuovo scontro
di A. Andrioli
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