Via libera all’origine in etichetta per i salumi

Intesa raggiunta, lo scorso 18 dicembre, in Conferenza Stato Regioni sul decreto per l’indicazione dell’origine delle carni suine trasformate.

Il provvedimento prevede l’indicazione in etichetta del nome del Paese di:

  • nascita degli animali;
  • allevamento degli animali;
  • macellazione degli animali.

Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati nello stesso paese, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: «Origine: (nome del Paese)» e solo in questo caso può apparire la dicitura «100% italiano» ovvero se i suini sono nati, allevati, macellati e trasformati in Italia.

Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati in uno o più Stati membri dell’Unione europea o extraeuropea, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: «Origine: UE», «Origine: extra UE», «Origine: UE e extra UE».

Il settore della produzione di salumi e carne di maiale – ricorda Coldiretti – in Italia, dalla stalla alla distribuzione, vale 20 miliardi.

«Occorre – ha dichiarato Ettore Prandini, presidente nazionale di Coldirretti – ora accelerare e compiere tutti i passi necessari per la definitiva entrata in vigore di un provvedimento che farà finalmente chiarezza rispetto a una situazione che vede oggi tre prosciutti sui quattro venduti in Italia ottenuti da cosce di maiali provenienti dall’estero, all’insaputa dei consumatori e facendo concorrenza sleale agli allevatori nazionali».

L’etichettatura dei salumi è l’ultimo capitolo della storica battaglia per la trasparenza condotta dalla Coldiretti che, con la raccolta di milioni di firme, ha portato l’Italia all’avanguardia in Europa.