Fumata nera in Consiglio UE sul regolamento sulle piante ottenute da nuove tecniche di modifica del genoma (Tea/Ngt).
«Siamo molto vicini a un accordo, ma ancora non ci siamo», ha detto il presidente di turno, Luis Planas, invitando le delegazioni e la Commissione europea a «fare uno sforzo» per chiudere quanto prima il dossier superando le divisioni sui punti controversi. «Noi – ha dichiarato Planas – continueremo a lavorare affinché la presidenza belga» che comincia a gennaio «possa adottare delle conclusioni». La questione è «urgente, se non cogliamo l’opportunità adesso – ha sottolineato Planas –, rischiamo di non avere un regolamento prima del 2025» alludendo alle elezioni europee e alla conseguente pausa legislativa legata al rinnovo di Parlamento e Commissione europea.
La presidenza spagnola ha presentato un testo di compromesso che mantiene l’impianto della proposta della Commissione, ma introduce modifiche, come ad esempio la classificazione di tutte le piante tolleranti agli erbicidi come Tea/Ngt di seconda categoria (quelle con un maggior numero di mutazioni indotte), per le quali dovrebbe applicarsi anche l’opt-out per gli Stati, che potrebbero vietare la coltivazione sul proprio territorio, come accade per la coltivazione degli ogm. Tra gli altri elementi di novità, ci sono l’etichettatura obbligatoria delle sementi ottenute con Tea/Ngt di prima categoria, e la richiesta di uno studio alla Commissione per analizzare l’impatto della legislazione sulla brevettazione delle piante e le relative pratiche di licenza e trasparenza.
Durante il dibattito, Germania e Bulgaria hanno annunciato l’astensione, Austria, Romania, Croazia, Polonia, Cipro, Malta, Ungheria, Slovacchia e Slovenia non hanno sostenuto il testo.
«In questa fase, accolgo con favore i progressi compiuti e il modo in cui essi aprono la strada al nostro lavoro congiunto in questo settore – ha dichiarato la commissaria competente, Stella Kyriakides – La Commissione si riserva di prendere posizione su alcuni emendamenti sostanziali, ad esempio sulle piante tolleranti agli erbicidi e sull’opt-out per la coltivazione, ma li valuterà con attenzione e con spirito aperto».
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario 41/2023
Niente accordo per ora sulle Ngt
di A. Di Mambro
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