Il Tar della Toscana ha accolto il ricorso di alcune sigle animaliste sospendendo la braccata al cinghiale in tutta la regione. «Una catastrofe per tutta l’agricoltura toscana» commenta Luca Brunelli, presidente regionale della Cia.
«Sembra incredibile – aggiunge Brunelli – dover commentare una decisione del genere. Sono anni che l’emergenza ungulati è una piaga per l’agricoltura toscana, con vigneti e coltivazioni costantemente devastate; e invece di risolvere una volta per tutte, si blocca la pratica della braccata, prevista dalla Legge obiettivo della Regione Toscana, almeno fino al prossimo 17 settembre, quando ci sarà un pronunciamento definitivo. I danni saranno incalcolabili».
«Senza braccata potremmo avere quest’anno oltre 1.000 cinghiali in più nella sola provincia di Siena a far razzia nei campi dei nostri agricoltori e a mettere a repentaglio la sicurezza nelle strade del nostro territorio» fa sapere, dal canto suo, l’Unione agricoltori senese. «Chi ripagherà i danni ai nostri agricoltori?» chiede il direttore di Upa Siena Gianluca Cavicchioli.