I contributi della Pac per lo sviluppo rurale (interventi a superficie e a capo) potrebbero subire delle riduzioni nel 2023 e negli anni successivi, per effetto dell’applicazione delle regole europee in materia di divieto di doppio finanziamento e di cumulabilità degli aiuti.
Si parla di possibili tagli ai contributi del 37,5% per alcune operazioni come le indennità compensative (agricoltura di montagna e aree svantaggiate), per il biologico, per l’integrato e per il benessere animale, per effetto della sovrapposizione temporale degli impegni che ci sarebbe nel corso dei primi quattro mesi e mezzo di quest’anno.
La materia è tecnicamente difficile da affrontare e non ci sono ancora disposizioni definitive in merito. Il Ministero ha preparato una bozza di decreto con uno specifico articolo dedicato proprio alla questione del doppio finanziamento su interventi basati sulla superficie o sugli animali.
Come noto, in molte regioni italiane, l’impegno di adesione all’agricoltura biologica con il vecchio Psr decorre dal momento di presentazione della domanda di pagamento (maggio di ogni anno) e finisce nel mese di maggio dell’anno successivo. Con la programmazione 2023-2027, le regole europee hanno stabilito che gli impegni dello sviluppo rurale, decorrono dal 1° gennaio dell’anno di domanda e terminano il 31 dicembre successivo. Per effetto di queste nuove disposizioni, ci sarebbe una parziale sovrapposizione temporale tra le domande del 2022 e quelle del 2023. In pratica, la coincidenza riguarda 4,5 mesi, ovvero il 37,5% del totale.
Bisogna però verificare se tale sovrapposizione si traduca o meno in un effettivo doppio finanziamento, dato che gli impegni agronomici da rispettare e i conseguenti minori ricavi e maggiori costi si materializzano, in genere, tutti nell’anno di domanda.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 28/2023
Possibili tagli sulla cumulabilità degli aiuti Pac
di E. Comegna
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