«Invochiamo lo stato di crisi. Con la piovosità al minimo chiediamo un’immediata deroga totale al Dmv (Deflusso minimo vitale)». Questo l’appello di Confagricoltura Piacenza che si appresta anche a presentare richieste formali in merito.
Il riferimento è alla normativa europea, entrata in vigore il 1° gennaio, che prevede un maggiore rilascio di portata nei fiumi, riducendo di conseguenza i prelievi necessari ad alimentare le reti irrigue territoriali.
Come già denunciato mesi fa dall’Anbi, gli algoritmi che sono alla base dei modelli di deflusso ecologico non sono adatti al contesto idrografico italiano, poiché calibrati sui regimi caratteristici dei grandi fiumi europei. La loro applicazione comporterebbe una riduzione del 70% della presenza d’ acqua nel reticolo idraulico interno, con inevitabili implicazioni sulla capacità di irrigazione.
Filippo Gasparini, presidente di Confagricoltura Piacenza, rileva che «le dighe di cui è dotata la nostra provincia non sono piene perché abbiamo dovuto rilasciare l’acqua per il rispetto del Dmv. Per corsi d’acqua a carattere torrentizio, questa è una contraddizione da noi denunciata ormai da molti anni».
«Dobbiamo produrre di più perché c’è mancanza di cibo: allora si tolga immediatamente il Dmv, perché senz’acqua non possiamo coltivare e produrre».