Il Consiglio dei ministri svoltosi nella serata di lunedì 4 luglio ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza, fino al 31 dicembre 2022, nelle Regioni della Pianura Padana.
La decisione, informa un comunicato, è stata presa «in relazione alla situazione di deficit idrico in atto nei territori delle Regioni e delle Province autonome ricadenti nei bacini distrettuali del Po e delle Alpi orientali, nonché per le peculiari condizioni ed esigenze rilevate nel territorio delle regioni Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Veneto».
«Lo stato di emergenza – prosegue il comunicato – è volto a fronteggiare con mezzi e poteri straordinari la situazione in atto, con interventi di soccorso e assistenza alla popolazione interessata, e al ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche».
Per far fronte ai primi interventi sono stati stanziati 36.500.000 euro a carico del Fondo per le emergenze nazionali, così ripartiti:
- 10.900.000 euro all’Emilia-Romagna;
- 4.200.000 euro al Friuli Venezia Giulia;
- 9.000.000 euro alla Lombardia;
- 7.600.000 euro al Piemonte;
- 4.800.000 euro al Veneto.
La ministra per gli affari regionali Mariastella Gelmini ha affermato che «lo stato di emergenza è un primo passo per andare incontro a questa ennesima emergenza, quella della siccità. Il governo non si fermerà qui, ci saranno altre misure e siamo concentrati sulla messa a terra delle risorse del Pnrr dedicate a questa tematica».