Nessuna immediata emergenza siccità nel bacino del fiume Po, ma nelle prossime due settimane non sono previste precipitazioni significative e questo potrebbe portare a uno «stato di sofferenza». È quanto emerge dall’ultimo bollettino dell’Osservatorio permanente dell’Autorità distrettuale del fiume Po in collaborazione con le regioni del Distretto (Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Liguria, Valle d’Aosta, Marche, Provincia Autonoma di Trento) e le agenzie Arpa.
Il nuovo punto ci sarà il 7 maggio. La situazione generale nel Distretto, spiega l’Autorità, si mantiene stazionaria con i valori di portata al di sotto delle medie di riferimento e in lento e costante esaurimento ma comunque superiori ai valori minimi storici.
A Pontelagoscuro, sezione di chiusura del bacino, la portata attuale è di 920 mc al secondo, con una riduzione di circa 17-20% rispetto alla media di periodo, confermando così lo stato di sofferenza del fiume.
Quanto alla riserva dei grandi laghi, questa risulta lievemente al di sotto rispetto alla media del periodo di riferimento ma superiore agli anni critici. Alcuni scostamenti evidenti solo per i volumi invasati nel Lago di Como, Iseo che risultano inferiori sia rispetto alla media del periodo sia rispetto ai quantitativi alla stessa data del 2007.
Tuttavia i totali attuali delle riserve idriche dei bacini dell’Adda e dell’Oglio risultano superiori sia alla media del periodo sia in comparazione ai quantitativi data 2007.
«Nel complesso – spiega Meuccio Berselli, segretario generale del distretto del Po – manteniamo alta l’attenzione soprattutto in quelle micro-aree più sofferenti che mostrano già alcuni segni tangibili di scarsità di flussi. È il caso del comprensorio sotteso al lago d’Idro in cui, per ragioni geomorfologiche del territorio oltre che meteorologiche, si fotografa una condizione già al limite».