Le ultime semine autunno-vernine dei frumenti (e dell’orzo) saranno sicuramente ricordate tra le più difficili dell’ultimo decennio.
Visti i prezzi non particolarmente interessanti durante i mesi estivi (agosto e settembre), molte aziende agricole avevano già rinviato le decisioni di semina all’autunno, e in effetti al Nord una buona percentuale di frumento tenero e di frumento duro è stata seminata “regolarmente” in ottobre (dal 40% al 50%), come ha evidenziato Horta nella sua ultima newsletter (n. 1 del 17 gennaio).
Successivamente il quadro si è fatto molto più complicato, sia al Nord (frumento tenero e frumento duro) sia al Centro-Sud per il frumento duro. La causa dello slittamento delle semine è da ricercarsi nelle anomalie climatiche che hanno caratterizzato buona parte della penisola durante il mese di novembre.
Le piogge sono state particolarmente abbondanti, e di gran lunga superiori rispetto allo stesso mese nel 2018, su tutto il Nord e il litorale tirrenico, rendendo di fatto impossibili le semine. Leggermente migliore la situazione sulla fascia adriatica, dove la pioggia non ha impedito del tutto le semine, e nella quale sono state però rilevate temperature superiori alla media.
A partire da dicembre dello scorso anno la situazione si è andata via via normalizzando.
Superfici: tiene il Nord Ovest, cala il Nord Est
Per quanto riguarda le superfici, sempre Horta stima una buona tenuta al Nord Ovest, un consistente calo al Nord Est, un aumento del grano duro sulla fascia adriatica e un leggero aumento al Sud dovuto ad un incremento del 5% in Puglia.
Considerando la situazione delle semine 2018, ciò potrebbe condurre ad un lieve aumento delle superfici a grano duro (1,3 milioni di ettari) e ad un calo del frumento tenero di circa 20-30.000 ha.
È difficile però delineare adesso un quadro delle prospettive produttive, anche perché in realtà le semine, anche al Nord, sono andate avanti sino ai primi di febbraio, e perché in alcune aree del Mezzogiorno (Sud della Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia) non piove, o ha piovuto pochissimo, da oltre 3 mesi.
Bene i frumenti al Nord se seminati per tempo
La caratteristica principale riguardo lo stato delle colture è la loro eterogeneità: i campi seminati presto, salvo i danni da allagamento in alcune zone del Nord, si presentano molto rigogliosi, mentre al Sud le piante stentano ad emergere a causa della mancanza d’acqua.
È inoltre noto che semine molto tardive comportano quasi sempre una minore resa produttiva, soprattutto dove non è possibile intervenire al momento giusto con le concimazioni e i diserbi.
Alla luce di tutti questi aspetti, non resta che raccomandare a tutti gli operatori (agricoltori, tecnici e contoterzisti) la massima attenzione allo stato e all’andamento delle colture, adeguando gli interventi necessari (concimazione, diserbo e primo trattamento fungicida) alla loro condizione effettiva.
La speranza è che la primavera accompagni nel modo migliore gli sforzi messi in campo.
Herbert Lavorano