Delega al Governo per il disegno di legge quadro per il florovivaismo in modo da velocizzare l’iter di un provvedimento chiave per uno dei settori strategici del made in Italy. Ad annunciarlo è il ministro dell’agricoltura, Francesco Lollobrigida, in un incontro al Masaf, insieme al sottosegretario Patrizio La Pietra con delega al settore. Si rimette quindi in moto l’iter legislativo portato avanti nella scorsa legislatura che si era fermato in seguito alla caduta del Governo quando il ddl era in discussione al Senato dopo l’approvazione alla Camera.
«La tragedia in Emilia-Romagna testimonia il cambiamento evidente e l’evoluzione del clima e proprio per questo dobbiamo trovare strumenti dinamici per definire delle strategie che permettano sia la tenuta che l’espansione del comparto del florovivaismo».
Di fatto viene delegato il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi al fine della realizzazione di un quadro normativo organico in materia di coltivazione, promozione, commercializzazione, valorizzazione e incremento della qualità e dell’utilizzo dei prodotti del settore florovivaistico e della filiera florovivaistica»
«All’interno del testo – ha detto il sottosegretario La Pietra – è presente anche il tema del vivaismo forestale, fondamentale soprattutto in questo periodo, un tema abbandonato da tempo e che vogliamo recuperare». Quanto alle risorse del provvedimento il sottosegretario ha precisato che sono ancora da valutare (la base di partenza erano 25 milioni), mentre per quanto riguarda la tempistica per l’approvazione potrebbe essere di circa un anno a partire dal passaggio in Consiglio dei ministri.
Sono diversi i punti previsti nel ddl, tra cui l’elaborazione, con cadenza quinquennale, di un Piano nazionale del settore florovivaistico programmatico e strategico, da adottare in coordinamento con la strategia nazionale del verde pubblico; come anche l’istituzione di piattaforme logistiche per macroaree (Nord, Centro, Sud e Isole) per garantire la distribuzione/movimentazione della produzione del settore florovivaistico verso l’Unione europea e i Paesi terzi.
Per contrastare il degrado ambientale e paesaggistico si prevede la riconversione in siti agro energetici degli impianti serricoli destinati al florovivaismo, mentre per certificare il rispetto di standard di processo e prodotto, è prevista l’eventualità di promuovere, a cura del Masaf un marchio unico distintivo, che garantisca le produzioni nazionali.