Come noto la Commissione europea ha concesso alla Regione Puglia, per il secondo anno consecutivo, una deroga per spendere i fondi del Psr ancora inutilizzati.
Questa volta, però, ha collegato la proroga al rispetto di un preciso calendario: un obiettivo che, vista la situazione pugliese, non sarà facilissimo da raggiungere.
Secondo quanto reso noto dagli uffici della Commissione Ue, alla fine del 2020 il Programma di sviluppo rurale della Puglia registrava una sottoutilizzazione pari a circa 158 milioni di euro, di cui 95,6 milioni di euro di risorse comunitarie (fondo Feasr).
Sulla base delle informazioni fornite dalla Puglia, dicono ancora a Bruxelles, l’intero importo potrebbe giustificarsi alla fine del 2020 come in minima parte (5 milioni di euro, di cui 3 milioni di euro dal Feasr) dovuto a cause di forza maggiore (Covid-19) e, per la restante parte, a procedimenti legali che, tuttavia, giustificano un’eccezione limitatamente alla durata del periodo in cui si è verificato un effetto sospensivo.
Per tali ragioni la scadenza del 31 dicembre scorso è stata posposta alle seguenti date:
- al 31-3-2021 per circa 54 milioni di euro, di cui 33 dal Feasr;
- al 30-6-2021 per circa 36 milioni di euro, di cui 22 milioni dal Feasr;
- al 15-10-2021 per circa 48 milioni di euro, di cui 29 milioni dal Feasr;
- al 31-12-2021 per 15 milioni di euro, di cui 9 milioni dal Feasr.
I diversi importi, quindi, dovranno essere utilizzati entro le nuove scadenze così definite: la prima scadenza è fra tre settimane…