Adesso è ufficiale: la Puglia, o meglio gli agricoltori pugliesi, hanno perso la possibilità di utilizzare 142 milioni di fondi del Psr.
La notizia, che a dire il vero non giunge inattesa, arriva dall’Agea che, in un comunicato, fa il bilancio della situazione Psr.
«Per quanto riguarda i Programmi di sviluppo rurale – scrive Agea – delle 13 Regioni per le quali Agea svolge le funzioni di Organismo pagatore, 12 Psr hanno superato l’obiettivo di spesa al 31-12-2019 necessario per evitare penalizzazioni da parte della Commissione europea in base alla regola «N+3».
«A seguito dell’ultimo decreto di pagamento autorizzato da Agea – continua il comunicato – risulta infatti contabilizzata una spesa pubblica superiore a quella necessaria per il raggiungimento dell’obiettivo pari a 414,6 milioni di euro. Purtroppo la Regione Puglia non ha raggiunto il proprio obiettivo, avendo realizzato una spesa di circa 142 milioni di euro (86 milioni di euro di quota FEASR) inferiore alla soglia minima necessaria per evitare il disimpegno».
«Con le attuali regole comunitarie – sottolinea l’Agenzia – non vi è la possibilità, a livello nazionale, di compensare la minore spesa della Puglia (-142 milioni) con i maggiori pagamenti (+414,6 milioni) sostenute dalle altre Regioni con Organismo pagatore Agea».
Secondo Coldiretti Puglia «Ora la Regione Puglia potrà solo chiedere una deroga all’UE, invocando cause di forza maggiore come la litigiosità amministrativa, ma dovrà cambiare radicalmente regime nella gestione di regole, bandi e macchina burocratica».