Le operazioni di raccolta delle primizie sono già iniziate da tempo, ma ora che si entra nella piena produzione le aziende agricole italiane registrano una drammatica carenza di manodopera e hanno bisogno di risposte immediate dopo la bocciatura da parte dei sindacati dei lavoratori e della politica dell’emendamento che prevedeva la reintroduzione del voucher semplificato per il settore. Le organizzazioni agricole però non ci stanno e rilanciano.
«Chiederemo a tutti i partiti – afferma il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini – di ripresentare l’emendamento durante la discussione per la conversione in legge dei decreti annunciati dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per ottenere la reintroduzione dei voucher per un periodo transitorio legato all’emergenza Covid-19».
«L’ideologia non serve – ha aggiunto – in un momento in cui siamo chiamati a produrre il cibo per gli italiani. E per produrre quel cibo abbiamo bisogno anche dei 370.000 lavoratori stranieri dai quali dipende un quarto della produzione di made in Italy alimentare e che oggi difficilmente saranno disponibili a raggiungere il nostro Paese. Non possiamo perdere la produzione per mancanza di manodopera sia per servire il mercato interno sia per non perdere quote di export difficilmente recuperabili dopo l’emergenza».
Anche per Confagricoltura la mancanza di lavoratori stagionali è in questo momento il problema principale da risolvere.
«È fondamentale – afferma il presidente Massimiliano Giansanti – stabilire accordi internazionali finalizzati ad aprire corridoi verdi per la circolazione della manodopera. Se ciò non dovesse accadere non ci resta che rivolgerci al mercato interno del lavoro, ma la contrattualistica attualmente a nostra disposizione è inadeguata. Serve assolutamente uno strumento diverso, che possiamo anche non chiamare voucher, ma capace di garantire in questa fase di emergenza flessibilità e sburocratizzazione».
«Uno strumento – conclude Giansanti – che sia adeguato ad offrire una opportunità di lavoro temporaneo ai tanti concittadini destinatari del reddito di cittadinanza o di disoccupazione e una esperienza professionale agli studenti impegnati in percorsi di formazione a indirizzo agrario».
Tratto dagli articoli pubblicati su L’Informatore Agrario n. 14/2020
Prandini: i voucher ci servono
Manodopera, serve una soluzione rapida
di A. Boschetti
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