Con l’avvicinarsi delle semine autunnali, tra gli agricoltori crescono i dubbi sul funzionamento dei vari strumenti della nuova Pac, che dovrebbe entrare in vigore dal prossimo 1° gennaio. In particolare, gli agricoltori chiedono lumi sull’applicazione degli ecoschemi e della condizionalità rafforzata.
Così, ad esempio, una delle questioni da risolvere è se l’impegno dell’interramento dei residui colturali, previsto nell’ambito delle ecoschema 4 in materia di avvicendamento rafforzato, si applichi a tutti i seminativi o limitatamente a leguminose, colture foraggere e da rinnovo. La sola lettura di quanto riportato nel Piano strategico nazionale è tale da non risolvere il dubbio.
A pagina 36 del documento di sintesi che il Mipaaf ha diffuso in preparazione del tavolo di partenariato del 28 settembre scorso, si afferma però chiaramente che «fatta eccezione per le aziende zootecniche, nel caso delle colture da rinnovo e per i cereali autunno-vernini è necessario gestire i residui colturali mediante operazione di sfalcio o trinciatura, senza asportazione dal terreno». Pertanto, con la documentazione a oggi disponibile, emerge che l’interramento dei residui si applica anche ai cereali a paglia.
Su questo e tanti altri aspetti non chiari è tuttavia necessario attendere la pubblicazione degli atti amministrativi ufficiali, dove saranno contenute le regole che sovrintendono al funzionamento della Pac per il quinquennio 2023-2027.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 32/2022
Dubbi sulla Pac: ecco le prime risposte in attesa di conferme
di E. Comegna
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