Il decreto aiuti, recentemente convertito in legge dal Governo, contiene alcune misure significative che interessano le imprese agricole. In particolare, il comma 2 bis dell’articolo 20 interviene a sostenere lo sviluppo dell’imprenditoria agricola giovanile, attraverso la salvaguardia del diritto di prelazione sui terreni demaniali o soggetti al regime dei beni demaniali di qualsiasi natura, appartenenti agli enti pubblici, comprese le superfici golenali.
Il decreto aiuti modifica il decreto legislativo 18 maggio 2001 n. 228, stabilendo che i giovani tra 18 e 40 anni che manifestano l’interesse per l’affitto o la concessione dei terreni, ottengono l’assegnazione al canone base indicato nell’avviso pubblico.
Il decreto aiuti modifica la legge 26 maggio 1965 n. 590 in materia di sviluppo della proprietà coltivatrice, precisando che non si esercita il diritto di prelazione dei confinanti nel caso di operazioni di acquisto di terreni agricoli da parte di un giovane agricoltore che ricorre ai finanziamenti bancari sui quali è stata rilasciata la garanzia dell’Ismea. Pertanto resta valido l’esercizio del diritto di prelazione di un affittuario.
“La norma si pone in analogia con le prerogative del primo insediamento Ismea, il cui ultimo bando risale al 2019 – ha dichiarato Giuseppe L’abbate (Impegno Civico) – che prevede appunto la non applicazione della prelazione agraria in caso di acquisto da parte di Ismea e rivendita dei terreni a un giovane con patto di riservato dominio. Una prerogativa normativa che ora si applicherà anche alle operazioni di primo insediamento giovani finanziata con garanzia Ismea. Si tratta – aggiunge L’Abbate – di un ulteriore tassello del Progetto credito in agricoltura che ho avviato nel gennaio 2020 da sottosegretario alle politiche agricole“.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 25/2022
Il decreto aiuti è legge, ecco le misure per le imprese agricole
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