Pierantoni: l’agroenergia va sburocratizzata

fotovoltaico

Alessandro Pierantoni, coordinatore nazionale di Gaia, cooperativa promossa da Copagri che riunisce produttori e consumatori di energia rinnovabile, ha dichiarato, in una intervista esclusiva a L’Informatore Agrario, la necessita di una maggiore sburocratizzazione del comparto agroenergetico.

“Il bando agrisolare chiuso lo scorso 27 ottobre – ha affermato Pierantoni – non è certo da ricordare per aver registrato un grande successo tra i potenziali beneficiari. A fronte di una dotazione finanziaria di 1,5 miliardi di euro per sostenere la realizzazione di impianti fotovoltaici sui tetti delle aziende agricole e delle imprese agroindustriali, sono state presentate domande per poco più di 450 milioni di euro. Per di più bisognerà capire quante di queste istanze hanno le carte in regola per essere accettate e finanziate e ancora se i beneficiari decideranno di realizzare l’investimento”.

“Lo scarso successo del bando – ha proseguito Pierantoni – è dovuto alle tempistiche e alle caratteristiche del bando stesso.

L’apertura era prevista per fine agosto, invece si è dovuto attendere fino al 27 settembre. Inoltre la finestra per la consegna delle domande è stata chiusa il 27 ottobre. In pratica gli operatori hanno avuto solo 30 giorni per candidare i loro progetti. E durante questo breve periodo di tempo il sito del Gse ha evidenziato parecchi malfunzionamenti dovuti all’azione di hacker.

Un altro aspetto che ha condizionato il successo del bando è legato al limite dell’autoconsumo. In altre parole il Pnrr finanzia solo impianti finalizzati a coprire gli autoconsumi aziendali di energia elettrica e termica.

Infine a scoraggiare molti potenziali beneficiari ha contribuito l’eccessivo dettaglio della documentazione richiesta. Infatti, oltre al progetto unifilare, era necessario allegare addirittura il progetto esecutivo, costringendo le imprese ad affrontare notevoli costi prima di aver accesso all’aiuto.
Maggior buonsenso e pragmatismo avrebbero suggerito di limitare la richiesta documentale allo studio di massima dell’impianto”.

“Per i prossimi bandi – ha proseguito Pierantoni – chiediamo al ministro dell’agricoltura della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida la semplificazione dell’iter di presentazione della domanda. A nostro avviso deve essere sufficiente presentare: l’analisi energetica degli autoconsumi, il progetto di massima e il preventivo di spesa. In questo modo siamo certi che i fondi del Pnrr per l’agrivoltaico potranno essere assegnati rapidamente. Gaia, per lo scorso bando, ha presentato domande per un valore di 3,5 milioni di euro (1,7-1,8 milioni di euro di risorse del Pnrr), ma avremmo avuto richieste per 15 milioni, se non fossimo stati bloccati dall’eccessiva complessità“.

“Sul fronte energetico voglio ricordare – ha detto Pierantoni – un’altra importante opportunità per il mondo agricolo, quella delle comunità energetiche. Gaia sta lavorando per renderla concreta. Abbiamo già costituito due comunità energetiche nella zona del cratere di Rieti nei comuni di Rivodutri e Cittaducale, dove il finanziamento a fondo perduto degli impianti arriva al 100%.

Il nostro obiettivo è di arrivare a costituire 10 comunità energetiche per regione. Gaia agirà da «facilitatore» interloquendo, da una part,e con gli agricoltori che realizzeranno gli impianti e, dall’altra, con i potenziali utilizzatori dell’energia fotovoltaica.

In questo modo l’energia prodotta sui tetti di stalle e magazzini attrezzi potrà essere valorizzata garantendo agli utilizzatori un vantaggio economico e contribuendo a quella transizione energetica verso fonti rinnovabili ormai non più rimandabile.
Ma per essere attuabile mancano ancora il quadro normativo e gli strumenti attuativi senza i quali non è possibile programmare gli investimenti da realizzare nelle nostre imprese agricole.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 1/2023
Agroenergia: «Va sburocratizzata»
di A. Boschetti
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