La maggioranza degli Stati membri ha votato a favore della proposta della Commissione europea di programma 2023 per gli aiuti alla promozione dei prodotti agricoli, che vale 186 milioni tra sovvenzioni e appalti. Il programma annuale serve a stabilire le priorità e i criteri di ammissibilità delle campagne di comunicazione proposte dai produttori agricoli.
Rispetto alla proposta precedente presentata a ottobre e appoggiata da soli due Stati membri, la Commissione ha cancellato il sotto-criterio di ammissibilità ai finanziamenti che, in riferimento al piano Ue contro il cancro, dovevano essere di preferenza indirizzati a incoraggiare diete maggiormente basate sui prodotti vegetali, con meno carni rosse e processate e altri alimenti legati al rischio di cancro (per esempio, bevande alcoliche).
La nuova proposta, che aumenta la dotazione finanziaria per la promozione dei prodotti a dop e igp, è stata approvata da 18 Stati membri tra cui l’Italia, 8 si sono astenuti (tra cui Francia e Germania) e uno ha votato contro (Olanda).
Anche se manca la maggioranza qualificata per approvare direttamente la proposta, la Commissione europea dovrebbe agire in autonomia adottando il programma.
Le reazioni del mondo agricolo, e della politica, in Italia sono state ovviamente di soddisfazione anche se un po’ sopra le righe. Alcuni, ad esempio, parlano di «decisione della Commissione dell’Unione europea di rimuovere il vino, i salumi e le carni rosse dalla lista dei cibi dannosi per la salute». Cosa che non risulta, anche perché una simile lista non esiste.
La marcia indietro della Commissione per il 2023, peraltro, era ampiamente prevista dato che la proposta era stata bocciata già lo scorso ottobre (vedi L’Informatore Agrario 36/2022, pag. 10). Resta poi aperta la questione legata alla revisione complessiva del regime di aiuti alla promozione che doveva vedere la luce nel 2020 ma sempre rinviato a causa delle emergenze sanitarie.