«Non batteremo solamente i pugni a Bruxelles ma ribalteremo i banchi per contrastare l’idiota meccanismo dell’etichetta a semaforo, non ho altro modo per definire il Nutriscore, che è semplicemente la volontà di condizionare le abitudini alimentari in modo sbagliato». Lo ha detto il ministro delle politiche agricole Stefano Patuanelli intervenendo al Summit della Coldiretti sul «Recoery Food».
«Il Nutriscore non ha una volontà informativa – spiega Patuanelli – ma attraverso un marketing che funziona perfettamente, perché è una simbologia che esiste in tutti i Paesi su ciò che si può fare e non si può fare, mette a rischio la nostra produzione e non tiene in conto del valore della Dieta Mediterranea».
Secondo il ministro «va declinato in questi termini il pericolo del Nutriscore che previlegia i cibi iper lavorati e quindi anche rispetto ai temi ambientali è un pericolo. Ma lo può essere ancora più – prosegue – perché può rappresentare quella chiave con cui aprire la porta ai cibi sintetici che è impensabile abbiano una priorità in quanto metterebbero davvero a rischio il nostro settore primario».
E aggiunge «posso dirvi che grazie ad un sano lobbismo contro il Nutriscore, anche per la Coldiretti che sta lavorando con le sue omologhe degli altri Paese, si stanno aprendo degli spiragli; il dibattito si sta alzando di livello e ritengo che ci sia una buona prospettiva per bloccare questa assurdità».