La Commissione europea deve intervenire contro la richiesta da parte della Cina ai Consorzi delle dop e igp di dotarsi di un rappresentante legale nella Repubblica Popolare per potervi svolgere le attività di promozione dei propri prodotti.
Lo chiedono gli italiani Paolo De Castro e Herbert Dorfmann, coordinatori S&D e Ppe alla Commissione agricoltura del Parlamento europeo, insieme alle eurodeputate Clara Aguilera (socialista spagnola) e Anne Sander (repubblicana francese).
Gli eurodeputati chiedono all’Esecutivo Ue di «intervenire con le autorità cinesi per chiarire tale situazione» che si presenta «in netto contrasto con l’accordo appena entrato in vigore tra Unione europea e Repubblica popolare cinese sulla protezione di 200 alimenti a indicazione geografica».
La richiesta di Pechino, proseguono gli eurodeputati, «comporterebbe per i Consorzi un’interruzione immediata delle attività promozionali in territorio cinese, con gravi ripercussioni in termini di visibilità e tutela dei prodotti di qualità europei».
L’allarme era stato lanciato da Origin Italia – l’Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche, secondo cui la decisione cinese «oltre a oberare i Consorzi di ulteriori incombenze e costi da sostenere ancora non chiari, potrebbe anche ledere l’autonomia delle iniziative consortili operanti in territorio cinese, allungarne le tempistiche e creare un vuoto nella tutela e nella promozione delle indicazioni geografiche».