Alcune novità sono state inserite nell’ambito della conversione in legge del decreto Rilancio:
- il comparto zootecnico viene sostenuto da un Fondo emergenziale con una dotazione di 90 milioni di euro che coinvolgerà la filiera suinicola, cunicola, caprina e del vitello da carne;
- con 30 milioni di euro viene rifinanziato il prestito cambiario di Ismea;
- altri 30 milioni vengono destinati alle aziende ortofrutticole danneggiate dalla cimice asiatica a valere sul Fondo di solidarietà nazionale. Quest’ultimo, inoltre, è aperto nel limite della dotazione ordinaria alle imprese che hanno subito eventi calamitosi tra il 15 marzo e il 15 giugno mentre altri 10 milioni sono stanziati per le gelate dal 24 marzo al 3 aprile 2020.
«Attraverso una rimodulazione delle risorse a disposizione del comparto primario tra Cura Italia (100 milioni) e Rilancio (500 milioni), frutto della concertazione tra le forze politiche e dell’ascolto delle associazioni di categoria – ha dichiarato il sottosegretario Giuseppe L’Abbate – con le modifiche approvate in Commissione bilancio riusciamo a incidere in maniera più pregnante, diretta e immediata sui bisogni e le necessità delle imprese del settore agricolo e della pesca».
«A fronte di queste azioni di sostegno, per il rilancio sarà fondamentale puntare sull’accesso al credito dove, accanto agli strumenti di Ismea che stanno riscontrando un discreto successo tra le aziende agricole, sarà presto operativo l’accesso diretto al Fondo di Garanzia gestito dal Mediocredito Centrale. Lo Stato così – prosegue il sottosegretario L’Abbate – sarà in grado di incentivare gli investimenti, sostenendo la garanzia e assicurando un afflusso cospicuo e massivo di denari al comparto primario. Un passaggio fondamentale per il rilancio delle filiere».