Non ci saranno conclusioni del Consiglio agricoltura sulla riforma della Pac in giugno.
Lo hanno confermato in conferenza stampa il presidente di turno del Consiglio Petre Daea e il commissario Ue all’agricoltura Phil Hogan, dopo che nella riunione informale che si è tenuta in Romania un ampio numero di delegazioni aveva dato indicazione di voler attendere l’accordo sul bilancio Ue 2021-2027 prima di concludere un accordo sui contenuti della futura politica agricola.
In realtà oltre il budget, a dividere i ministri sono proprio elementi di merito e non da poco: pagamenti accoppiati, i cosiddetti schemi per l’ecologia, alcuni importanti elementi della condizionalità, come l’esenzione per le piccole aziende, l’obbligatorietà o la volontarietà per i paesi di adottare piani per la gestione del rischio, e la soglia di 2000 euro di esenzione per il taglio dei pagamenti diretti per la cosiddetta «disciplina finanziaria».
Nel Consiglio di giugno, comunque, non ci sarà nessun orientamento parziale, come avrebbero voluto presidenza romena e Commissione, ma solo una relazione intermedia, «sperando che la presidenza finlandese sappia concludere un buon accordo per il bilancio della Pac, che poi è quello che interessa maggiormente gli agricoltori» ha concluso Hogan.