Nasce l’alleanza per la filiera legno italiana

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Le aree forestali coprono quasi 12 milioni di ettari in Italia, pari al 36% circa del territorio. Le attività produttive legate alla selvicoltura e all’industria del legno e della carta valgono circa l’1% del Pil, ma l’Italia è un forte importatore di legno e prodotti derivati. Promuovere l’utilizzo di materia prima italiana, diffondere innovazione nel settore e condividere esperienze di sviluppo dei territori sono tra gli obiettivi del Cluster Italia Foresta Legno, costituito grazie al protocollo siglato al Ministero dell’agricoltura.

L’iniziativa rientra tra gli obiettivi della Strategia nazionale forestale e punta al rafforzamento dei legami tra imprese, istituzioni e enti di ricerca, anche per sostenere il trasferimento tecnologico e mettere a sistema le realtà di aggregazione industriale e le reti locale. È costituito da 15 realtà: Federlegnoarredo, Cna, Confartigianato, Confcooperative, LegaCoop Associazione Generale Cooperative Italiane, Consorzio Legno Veneto, Cluster Arredo Legno Fvg, Fsc Italia, Pefc Italia Uncem nazionale, Università della Basilicata, Università di Padova, Università della Tuscia e Cnr.

Serbatoio naturale di carbonio che contribuisce alla mitigazione dei cambiamenti climatici, le foreste sono anche un settore imprenditoriale: nel nostro Paese sono 6.500 le imprese forestali e vi lavorano 12.000 addetti, mentre sono 27.000 le imprese di trasformazione del legno, con poco più di 103.000 addetti. Il valore della produzione della filiera del legno italiana si attesta sui 39 miliardi, pari a circa il 4,5% del fatturato manifatturiero nazionale.

Ma la domanda di materie prime non è soddisfatta, se non parzialmente, dalle foreste nazionali. Il tasso di utilizzo delle risorse forestali italiane, infatti, è basso ed è usato prevalentemente per legna da ardere, rendendo il Paese fortemente dipendente dall’estero: la produzione nazionale è di 8 milioni di metri cubi annui mentre l’import di legno e derivati è il doppio.

Il Cluster Italia Foresta Legno raccoglierà rappresentanti dell’industria, dell’artigianato e del mondo accademico, affiancati da soggetti chiamati allo sviluppo dei territori. Grazie alla condivisione di conoscenze, sarà possibile monitorare i cambiamenti in corso, creare progetti regionali condivisi e supportare la ricerca portata avanti dalle Università.

«C’è bisogno di una regia per ridare valore ai nostri boschi, sono ancora oggi troppo pochi quelli certificati» commenta Cristian Maretti, presidente di Legacoop agroalimentare, una delle sigle che ha sottoscritto l’atto costitutivo e lo statuto dell’associazione Cluster Italia foresta legno. «Nell’ambito agricolo ha per adesso aderito soltanto il settore della cooperazione. Per noi la selvicoltura è un aspetto fondamentale per l’economia dei piccoli borghi e per la tutela del territorio. Far ripartire la filiera del legno vuol dire garantire la sopravvivenza delle aree interne del paese».