La Lega «presenterà una proposta di legge per consentire in Italia la ricerca sul campo e lo sviluppo delle Tecniche di evoluzione assistita (Tea) in agricoltura». Ad annunciarlo è Gian Marco Centinaio, già ministro delle politiche agricole e ora vicepresidente del Senato e responsabile del dipartimento agricoltura e turismo della Lega.
«Il nostro Paese ha la possibilità di essere precursore in Europa sulla sperimentazione delle Tea (o Ngt, Nuove tecniche genomiche). Si tratta – spiega Centinaio in una nota – di pratiche che possono rendere più sostenibile la produzione agricola, aumentarne la qualità e la quantità, aiutarla a superare le difficoltà create dai cambiamenti climatici, a partire dalla siccità, e dall’uso ridotto di fitofarmaci e fertilizzanti, nonché a combattere alcune malattie come la flavescenza dorata della vite. I nostri ricercatori, sotto il coordinamento del Crea, hanno già fatto enormi passi in avanti: è arrivato il momento di trasferire questi sviluppi dai laboratori ai campi».
Il senatore precisa poi che «deve essere chiaro che le Tea non hanno nulla a che vedere con la produzione di ogm, organismi geneticamente modificati». I progressi scientifici, infatti, prosegue Centinaio, «consentono oggi di intervenire per correggere il genoma di un organismo in maniera molto più precisa e senza inserire frammenti di Dna provenienti da altre specie. Le nuove tecniche si limitano ad anticipare processi di selezione, che avverrebbero naturalmente in tempi più lunghi».
«In molti Paesi come Usa, Canada, Regno Unito, Israele, Brasile, Argentina, Giappone, queste esperienze sono già riconosciute come sicure e quindi consentite, tanto da avere immesso nel mercato i primi prodotti» sottolinea ancora Centinaio ricordando che anche l’Unione Europea nel 2021 «ha pubblicato uno studio che dimostra come le Tea non comportino rischi per la salute umana e per l’ambiente e, anzi, possano essere considerate in linea con gli obiettivi del Green Deal e della strategia Farm to Fork» e in vista c’è una proposta legge quadro in materia.
In tal senso, conclude Centinaio «sbaglierebbe il governo tedesco a imporre uno stop, come lascia trasparire in questi giorni. L’Europa non può rimanere legata a ideologie obsolete, che mettono a rischio le produzioni e la stessa sicurezza alimentare. Se la Germania frena, a maggior ragione il nostro obiettivo deve essere quello di farci trovare pronti e perfino di anticipare l’iter legislativo europeo».
Ricordiamo che già nella scorsa legislatura era stato presentato un disegno di legge in tal senso, primo firmatario l’allora presidente della Commissione agricoltura della Camera Filippo Gallinella. Il mondo agricolo si augura che stavolta la proposta vada a buon fine.