Dopo due annate, 2016 e 2017, assolutamente negative per quanto riguarda le quantità prodotte, il 2018 ha fatto segnare una ripresa sensibile, sia pure con dati molto diversificati tra Nord e Sud Italia: dalle 14.000 tonnellate dei due anni precedenti si è passati a circa 22.000. I dati sono contenuti nel report annuale dell’Osservatorio nazionale del miele.
Al Nord, dopo una partenza difficile, con gelate che hanno penalizzato diverse fioriture, la situazione è migliorata, mentre nel Meridione l’andamento climatico ha fortemente penalizzato l’apicoltura.
La produzione di miele di agrumi è stata scarsissima, completamente azzerata in Sicilia. Venti ed escursioni termiche hanno continuato a condizionare in modo negativo l’andamento produttivo anche più avanti nella stagione.
Secondo la Banca dati apistica gli apicoltori italiani sono 55.877, di cui 36.206 producono per autoconsumo (65%) mentre 19.671 sono apicoltori con partita Iva che producono per il mercato (35%).
Gli apicoltori italiani detengono in totale 1.273.663 alveari e 216.996 sciami. Il 78% degli alveari totali (984.422) sono gestiti da apicoltori commerciali che allevano le api per professione.
Per quanto riguarda il mercato si stima che il valore della produzione venduta nel 2018 si aggiri sui 140 milioni di euro.
Il prezzo medio all’ingrosso è stato di circa 8 euro/kg per il miele di acacia e intorno ai 5 euro/kg per il millefiori.