Un accordo positivo per l’economia nel suo complesso, ma che desta «preoccupazioni in relazione al potenziale impatto sull’ambiente, i diritti umani e delle popolazioni indigene». Sono le conclusioni della valutazione di impatto della Commissione europea sul trattato Ue-Mercosur (Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay).
Il testo, atteso dal 2017, suggerisce di sviluppare congiuntamente con i Paesi del Mercosur, e in particolare il Brasile, un’iniziativa per «alzare il livello dell’impegno politico» per la lotta contro la deforestazione nel trattato.
Il 19 marzo scorso il mediatore europeo, Emily O’Reilly, aveva concluso un’indagine da cui emergeva il vizio di cattiva amministrazione da parte della Commissione Ue per il ritardo con cui la valutazione è stata pubblicata.
Nel mondo agricolo europeo l’accordo Mercosur è visto con molta diffidenza. Recentemente, il Copa-Cogeca, la Cibe (bieticoltori europei) e l’ Avec (comparto avicolo) hanno lanciato una campagna per spiegare i rischi e le possibili conseguenze per la comunità agricola europea.
Innanzitutto – spiegano i rappresentanti delle tre sigle sindacali e del mondo cooperativo – il capitolo agricolo dell’accordo contiene troppi elementi di squilibrio, a scapito dei settori più fragili e più esposti alla concorrenza internazionale. È evidente che nel comparto della carne bovina, ad esempio, l’ accordo trasferirà il potere contrattuale dagli allevatori dell’ UE ai grandi player dei Paesi del Mercosur, già dotati di un considerevole vantaggio competitivo sul mercato mondiale, grazie a una diversa struttura dei costi.
Con questo accordo – scrivono poi i rappresentanti agricoli – l’Europa importerà zucchero ed etanolo ottenuti con metodi non consentiti dalle norme di produzione dell’ UE. Secondo la Cibe, il Brasile impiega 27 erbicidi e insetticidi vietati nell’ Unione europea.