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Una delle necessità più pressanti che hanno gli allevatori sul fronte dell’alimentazione animale è garantirsi un trinciato di alta qualità e omogeneo, giorno dopo giorno, per evitare un continuo monitoraggio e aggiustamento della razione. Una sfida non facile da vincere, per la quale Syngenta ha messo in campo le conoscenze e le tecnologie di un team internazionale.
È stata così sviluppata la tecnologia MaxiMaize, un progetto europeo partito in un gruppo selezionato di aziende zootecniche all’avanguardia del Nord Europa, che sta dando straordinari risultati in Francia, Germania, Polonia e, finalmente, ora anche disponibile in Italia.
Ma di cosa si tratta e quali sono i presupposti alla base di questo successo?
Numerose ricerche hanno dimostrato che, anche negli appezzamenti più omogenei e fertili, si registrano variazioni molto significative sia nella resa sia nella qualità del trinciato di mais.
Questa variabilità si ritrova in trincea dopo l’insilamento, impattando sulle performance degli animali e degli impianti a biogas.
Una trincea omogenea nasce, quindi, in campo e questo deve essere l’obiettivo di ciascun allevatore; ma l’omogeneità del trinciato dipende da tre fattori non facilmente controllabili.
1 – Il terreno
Le differenze tra le caratteristiche chimico- fisiche del terreno determinano la variabilità della qualità del trinciato: la sperimentazione ha infatti evidenziato che la sostanza secca, l’amido e la fibra NDF possono variare anche di oltre il 30% all’interno dello stesso appezzamento.
2 – Il meteo
Le condizioni meteorologiche che si verificano durante l’anno possono accentuare la variabilità di campo, con un impatto diretto su produttività e qualità del raccolto.
3 – La genetica
Ogni ibrido di mais ha un proprio profilo qualitativo e nutrizionale, determinato dalla base genetica da cui deriva, e un comportamento in campo differente, legato alle variazioni delle condizioni del terreno e della fertilità. Per migliorare la qualità e l’omogeneità del trinciato bisognerebbe, quindi, poter scegliere il miglior ibrido per potenzialità e capacità di adattamento al campo.
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Le combinazioni MaxiMaize
Partendo dallo studio della variabilità del trinciato e delle caratteristiche del terreno, il team Syngenta ha messo a punto il sistema MaxiMaize: una tecnologia esclusiva che rivoluziona il modo di fare il trinciato, combinando le migliori genetiche Syngenta in un unico sacco.
Combinare gli ibridi per produzione, qualità e omogeneità in trincea
Le migliori basi genetiche Syngenta vengono selezionate e caratterizzate per le loro componenti morfologiche e fisiologiche. Sono stati valutati altezza della pianta, fogliosità, stay green, insieme ai caratteri fisiologici di maturità, epoca di fioritura, vigore di partenza, combinandoli in modo da ottenere un effetto moltiplicatore. Ciascuna base genetica che entra in MaxiMaize apporta alla combinazione uno specifico elemento di valore, calibrato molto accuratamente attraverso lo studio delle percentuali utilizzate di ogni componente.
Analisi del terreno e gestione della sua variabilità
Ogni ibrido candidato alla combinazione MaxiMaize viene testato agronomicamente in una rete di prove sperimentali di campo, applicando le nuove tecnologie digitali per lo studio dell’interazione genetica-terreno.
Attraverso la scansione del suolo e l’analisi della conducibilità, vengono determinate la tessitura e la fertilità del terreno. Alla raccolta le trincee equipaggiate con sensori NIR misurano metro per metro i parametri qualitativi del trinciato e li correlano alle caratteristiche del terreno. Questo permette di comprendere nel dettaglio la risposta di ciascun ibrido alle specifiche condizioni agronomiche. I ricercatori Syngenta possono così formulare le combinazioni delle diverse genetiche che nei vari ambienti migliorano l’omogeneità del trinciato, anche in condizioni di estrema variabilità del suolo.
Più ibridi per mitigare il rischio meteorologico
Ciascuna combinazione MaxiMaize viene valutata per più anni nei diversi ambienti, per analizzarne il comportamento al variare delle condizioni colturali e climatiche. Così, mentre un singolo ibrido può essere pesantemente penalizzato da eventi meteorologici estremi, con MaxiMaize è possibile selezionare una combinazione di varie basi genetiche in grado di garantire maggiore stabilità produttiva e qualitativa negli anni e nelle diverse condizioni.
Combinazioni contro le variabilità
I ricercatori Syngenta hanno selezionato tre combinazioni MaxiMaize medio-tardive che offrono, rispetto a dei semplici ibridi, un incremento di resa, il miglioramento della qualità e la massima omogeneità del trinciato.
La prima generazione MaxiMaize per l’Italia è costituita da tre combinazioni di maturità medio-tardiva, tra i 130 e i 135 giorni.
- SY 703M (130 giorni): il prodotto più precoce e versatile, studiato per condizioni di maggior variabilità del terreno. Adattabilità e tolleranza agli stress ne suggeriscono l’impiego per le semine sia di primo sia di secondo raccolto.
- SY 711M (135 giorni): combinazione di ciclo pieno, progettata per le semine in primo raccolto negli ambienti più vocati e fertili.
- SY 714M (133 giorni): la scelta ideale per chi opera in condizioni di media variabilità e vuole seminare un ciclo pieno in primo raccolto.
Combinazioni in campo nel 2020
Queste tre diverse combinazioni genetiche sono in semina nella campagna 2020 in numerose aziende agricole in diversi ambienti con l’obiettivo di migliorare la qualità e l’omogeneità dei trinciati. Durante l’anno avremo l’occasione di seguire passo passo l’evoluzione delle colture e i vantaggi che gli agricoltori vedranno con MaxiMaize.
Semina: il primo passo
La semina rappresenta l’operazione chiave per il successo della coltura: una volta individuata la combinazione Maxi- Maize più adatta, occorre assicurarsi che il seme sia completamente protetto dai patogeni e potenziare il vigore delle plantule nelle fasi iniziali.
Per scegliere il prodotto MaxiMaize ideale per ogni campo i tecnici Syngenta partono dallo studio del terreno e dell’ambiente utilizzando Farmshots, una piattaforma digitale che opera con immagini satellitari ad altissima definizione.
Grazie a specifiche funzionalità di questa applicazione di Syngenta, è possibile valutare nel dettaglio le caratteristiche del terreno e la variabilità agronomica presente in campo, individuando la combinazione MaxiMaize più adatta e la relativa densità di semina area per area.
Concia innovativa
Per massimizzare il valore della genetica MaxiMaize i semi sono stati trattati con una nuovissima concia a base di Celest Quattro e Vibrance.
Questa innovativa proposta unisce la massima protezione sanitaria del seme alla stimolazione dello sviluppo radicale delle giovani piantine.
Infatti, le 4 diverse sostanze attive fungicide contenute in Celest Quattro sono quanto di meglio oggi disponibile sul mercato per assicurare la copertura contro i patogeni del terreno che possono attaccare il mais nelle prime fasi di emergenza.
La protezione è stata completata con Vibrance, il fungicida contro la Rhizoctonia che esercita la ben nota azione di rooting power: contiene infatti la sostanza attiva Sedaxane, che stimola un forte accrescimento dell’apparato radicale, permettendo alle piantine di superare le prime fasi più critiche.