Manodopera: il Governo modifichi il decreto flussi

All’ultimo click day – la procedura per la richiesta di autorizzazione all’ingresso in Italia di lavoratori extracomunitari che si è svolta a marzo 2024 – sono pervenute al Ministero dell’interno da parte dei settori agricolo e turistico-alberghiero all’incirca 340.000 domande (circa il 50% del totale), a fronte di 89.050 quote stagionali riconosciute dal decreto flussi.
Si tratta di numeri molto rilevanti, che hanno indotto il Governo ad analizzare e verificare l’efficienza del sistema delle quote annuali.
È emerso che la maggioranza delle richieste riguarda cittadini stranieri provenienti da pochi Stati esteri (Bangladesh in testa) e risulta essere presentata da soggetti privati non riconducibili alle associazioni di rappresentanza dei datori di lavoro, concentrati in alcuni territori (particolarmente in Campania). Ma soprattutto è stato verificato che solo un’esigua minoranza delle quote autorizzate sono diventate poi veri e propri contratti di lavoro (il dato più rilevante riguarda la Campania, in cui solo circa il 3% dei rapporti di lavoro è stato attivato rispetto agli stranieri autorizzati a entrare).
Il Governo ha dunque deciso di attivare, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, un apposito Tavolo di coordinamento tra i Ministeri competenti per affrontare la questione.

Le proposte dal Governo

Nell’ambito di tale azione di revisione, lo scorso 23 settembre sono stati sentiti, sempre presso la Presidenza del Consiglio, anche i rappresentanti dei lavoratori e dei principali settori produttivi ai quali il sottosegretario Alfredo Mantovano ha preannunciato l’intenzione di adottare modifiche della normativa che regola l’ingresso dei lavoratori extracomunitari per motivi di lavoro, anche stagionali.
L’obiettivo è intervenire in via d’urgenza per superare le criticità (eccesso di istanze presentate, esiguità dei rapporti di lavoro effettivamente instaurati, azioni fraudolente di vario genere, ecc.), in vista del prossimo click day già programmato per inizio 2025.
Questi, in sintesi, i correttivi che il Governo ha in animo di apportare:

  • possibilità di precompilare le domande con ampio anticipo rispetto al click day, al fine di attivare controlli preventivi sull’affidabilità del soggetto richiedente, attraverso l’incrocio delle banche dati delle amministrazioni competenti (Agenzia delle entrate, Inps, Inl, ecc.);
  • incremento della dotazione di risorse umane per gli sportelli unici per l’immigrazione presso le Prefetture e per il rilascio dei visti;
  • introduzione di un limite massimo di lavoratori stranieri che ogni singola azienda potrà richiedere (non è stato indicato un numero);
  • informatizzazione del contratto di soggiorno (firma digitale) per sgravare gli uffici e accorciare i tempi;
  • esclusione dai successivi click day per i datori di lavoro che non hanno effettivamente instaurato rapporti di lavoro con stranieri precedentemente autorizzati all’ingresso;
  • possibilità di click day plurimi e settoriali per ciascun anno (anziché un unico click day a inizio anno), per intercettare meglio i fabbisogni.