Non ci sarà più bisogno dell’autorizzazione di Bruxelles per concedere aiuti di Stato agli agricoltori che hanno subito danni o perdite per attacchi di predatori di specie protette o per le avversità atmosferiche. Con il risultato di dimezzare i casi che prima erano soggetti a notifica all’UE, velocizzando gli interventi. Sono alcune delle novità della revisione delle norme europee sugli aiuti di Stato per i settori dell’agricoltura, della silvicoltura, della pesca e dell’acquacoltura, arrivata al varo dopo anni di lavoro (uno e mezzo per l’agricoltura, oltre tre per pesca e acquacoltura).
Alle esenzioni dall’autorizzazione per attacchi di animali e danni meteo si aggiungono quelle di iniziative Pac cofinanziate nel fondo di sviluppo rurale. Vale a dire, i progetti di sviluppo locale «dal basso» e i progetti dei gruppi operativi del partenariato europeo per l’innovazione nel settore agricolo inferiori a 500.000 euro (fino a 2 milioni di euro per le aziende).
«Sulla base dell’esperienza acquisita» dalla Commissione europea «le nuove norme esentano fino al 50% dei casi che prima erano soggetti a notifica» spiega in una nota l’Esecutivo UE.
Oltre ad aumentare le tipologie di aiuti considerati compatibili con le norme UE in modo automatico, Bruxelles ha approvato linee guida che semplificano le procedure per l’autorizzazione. Ha ampliato la possibilità di concedere aiuti per le malattie animali e parassiti delle piante, e regimi di incentivi per gli agricoltori che si impegnano a mantenere standard ambientali più severi rispetto a quanto richiesto dalla legge. Anche per il settore pesca le nuove linee guida prevedono di accogliere con più favore il sostegno pubblico statale per misure contro le malattie degli animali nell’acquacoltura. Misure di aumento della capacità, invece, «difficilmente saranno approvate» sottolinea la Commissione europea.
Insomma, le norme sugli aiuti di Stato per il settore primario si adeguano ai tempi dell’incertezza climatica e delle minacce alla biodiversità, delle siccità e delle aviarie da record e delle invasioni di «ospiti» tipo cimice asiatica. «Oggi – ha commentato la vicepresidente della Commissione europea con delega alla concorrenza Margrethe Vestager – semplifichiamo e velocizziamo la possibilità per gli Stati membri di fornire finanziamenti a settori fondamentali per l’economia dell’UE, senza indebite distorsioni della concorrenza nel mercato unico».