L’olivicoltura italiana in cerca di rilancio

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«Rilanciare il settore produttivo dell’olio d’oliva italiano non è una possibilità, ma un preciso impegno del Ministero dell’agricoltura. Come è stato possibile che l’Italia sia diventata la Cenerentola nella produzione di olio d’oliva? Quali sono le criticità e le strade da percorrere per far tornare a crescere il comparto? Queste sono le domande che, assieme agli attori protagonisti del settore, ci siamo posti nel corso del Tavolo tecnico che ho indetto presso il Ministero». Questo il commento del sottosegretario al Masaf, Patrizio La Pietra, all’incontro di giovedì 16.

La Pietra ha sottolineato che «33.000 ettari di terreno coltivato ad olivi persi negli ultimi 10 anni sono un dato che già di per sé evidenzia la crisi in cui si dibatte il comparto, ma non possiamo e non dobbiamo limitarci alla presa d’atto della situazione. Dobbiamo recuperare la superficie di coltivazioni perdute e anzi ampliarla da qui a cinque anni. Un obiettivo ambizioso, ma alla nostra portata e che consentirà di dare nuovo slancio alla produzione, riportando l’Italia a occupare il ruolo di leader che le compete, dopo la perdita di competitività registrata principalmente a causa dell’abbandono dei campi e dei danni causati dalla Xylella».

Per raggiungere questo traguardo, ha proseguito La Pietra «dobbiamo salvaguardare l’olivicoltura presente in terreni difficilmente meccanizzabili, ma che rappresentano un presidio sociale oltre che ambientale e nel contempo dobbiamo favorire investimenti su terreni che si prestino a cultivar italiane intensive e superintensive».

Assitol- Associazione italiana dell’industria olearia- ha espresso grande soddisfazione per il primo incontro del Tavolo di filiera dell’olio d’oliva.«Condividiamo le linee strategiche proposte dal sottosegretario – commenta Anna Cane, presidente del Gruppo olio d’oliva di Assitol – e il ruolo centrale dell’unità di filiera nel raggiungimento degli obiettivi indicati. Da tempo invochiamo la necessità di fare squadra contro la progressiva perdita di posizioni dell’Italia olearia rispetto ai suoi competitors. Da questo tavolo crediamo che debba e possa nascere invece un percorso virtuoso, capace di rivitalizzare l’intero settore».

Assitol, inoltre, sottolinea che «il sottosegretario ha ribadito l’urgenza di lavorare insieme anche attraverso un’Interprofessione unica, per tutto il settore e su questo siamo totalmente d’accordo: è impossibile lavorare al rafforzamento del nostro comparto se non lo facciamo tutti insieme».