L’olio di Puglia igp è la trecentesima denominazione italiana registrata dall’UE.
«Un risultato importantissimo – commenta la ministra delle politiche agricole Teresa Bellanova – che testimonia l’impegno dei produttori pugliesi nella ricerca della qualità e nella attenzione particolare alla cura degli oliveti, nonostante le numerose criticità che hanno dovuto affrontare nel corso dell’ultima annata».
La situazione, infatti, continua ad essere critica sia per il continuo calo del prezzo dell’olio, dovuto, tra l’altro, alla concorrenza del prodotto estero, sia per il forte calo della produzione, dovuto alla xylella.
Proprio per questo, sottolinea la Bellanova, l’iscrizione da parte di Bruxelles dell’igp «Olio di Puglia» rappresenta un grande passo in avanti verso la valorizzazione di un territorio ricco di risorse e un viatico, per l’agricoltura dell’intera regione.
La zona di produzione della igp comprende l’intero territorio regionale pugliese. Per quanto riguarda le imprese che hanno aderito al sistema di controllo dell’igp nell’anno 2019, risultano 348 produttori, 54 frantoi e 44 tra confezionatori e intermediari.
Il Regolamento (UE) 2019/2202 della Commissione recante l’iscrizione dell’igp nel registro europeo è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea – Serie L 332 del 23 dicembre 2019.