Dopo la nomina di Teresa Bellanova a ministro delle politiche agricole del Governo Conte i commenti sui social, ma non solo, hanno assunto toni francamente inaccettabili.
Le critiche politiche sono ovviamente lecite e, anzi, in una democrazia sono necessarie, ma insultare un politico (ovviamente donna…) per il suo aspetto è miserabile, e lapidarlo per le lacune del suo curriculum prima ancora che si sia seduta alla sua scrivania è avvilente.
La storia del nostro Paese è piena di ministri laureati e con la parete piena di diplomi che hanno fatto danni inenarrabili. Nel caso del Mipaaf basta scorrere la lista degli ultimi 20 anni per rendersene conto: qui non facciamo nomi ma l’evidenza è sotto gli occhi di tutti quelli che vogliono vedere.
Teresa Bellanova, nonostante la mancanza di titoli scolastici, probabilmente conosce il mondo agricolo meglio di molti suoi predecessori. Andrà valutata, ed eventualmente bocciata, per le sue azioni, non per il colore del suo vestito.