A fine ottobre la quotazione del latte di bufala del circuito dop è crollata a 1,20 euro/kg, al di sotto dei costi di produzione (1,45 euro/kg). Inoltre, a ottobre i caseifici hanno negato la consueta proroga dei contratti di ritiro e il mercato dà segni di cedimento.
La filiera della Mozzarella di Bufala Campana dop – con un areale di produzione lattiera che corre dalla provincia di Roma fino a Sapri, nel Sud della Campania e un fatturato di 1,2 miliardi di euro stimati da Svimez nel 2019 – è in crisi.
Clal registra a luglio una produzione di Mozzarella di Bufala Campana dop dall’inizio dell’anno e nei primi 7 mesi del 2024 in calo di quasi il 2% sull’analogo periodo dell’anno precedente e pari a 33.215 tonnellate. Un volume che porta il tasso di utilizzo del latte di bufala idoneo per la dop al 65%.
Il resto, tolta la quota che viene destinata alla produzione di Ricotta di Bufala Campana dop, finisce nei congelatori dei caseifici, in attesa di diventare altri prodotti non dop, di prezzo inferiore a quello della Mozzarella dop: ben 63.945 tonnellate di latte, una quota aumentata di oltre l’8% sul 2023.
Ma non basta, secondo Ismea nell’ultimo anno anche la Mozzarella dop ha comunque perso posizioni, con un prezzo medio franco caseificio passato da 9,30 euro/kg di settembre 2023 a 9,16 euro di settembre 2024 (–1,50%), un fenomeno legato alla minore domanda dei mercati esteri, come testimonia l’indagine Nomisma-Unicredit resa nota a giugno scorso: «Nel 2023 le esportazioni risentono di un leggero calo dettato dallo scenario internazionale, attestandosi al 38,3% delle vendite totali (erano il 40,1% nel 2022)».
Infine giunge ottobre, il mese delle proroghe dei contratti di fornitura del latte che i caseifici campani normalmente accordano sulla campagna lattiero-casearia successiva, ma quest’anno molti allevatori, che spesso per motivi legati alle epidemie di Tbc e Brc avevano avuto problemi nel dar seguito alla destagionalizzazione dei parti e delle lattazioni, si sono visti prima negare la proroga del contratto e poi offrire solo 1,20 euro/kg.
Mentre gli allevatori che erano riusciti a mantenere il regime di destagionalizzazione si sono visti offrire non più di 1,55 euro/kg.
Si tratta di un fenomeno su vasta scala, che mette a rischio la vita di non meno di 400 allevamenti di bufale da latte in area dop.