Confagricoltura Donna, in occasione dei dieci anni dalla fondazione, ha organizzato un incontro sul tema «Aree rurali disagiate: il futuro è Donna», nella Sala Refettorio della Camera dei deputati.
Con il supporto dell’analisi del Centro studi di Confagricoltura, ha presentato uno studio in cui emerge, accanto alla forte propensione all’innovazione delle aziende condotte al femminile, la fisiologica diminuzione delle aziende meno strutturate.
«L’imprenditoria femminile – ha affermato Alessandra Oddi Baglioni, presidente di Confagricoltura Donna – è una delle componenti più dinamiche del sistema produttivo nazionale. E la nostra associazione in questi anni si è consolidata sul territorio. Partiamo da una riflessione sulle aree svantaggiate, nelle quali siamo convinte che il futuro passerà dalla presenza femminile, per confrontarci con il mondo politico ed istituzionale».
La prima parte ha coinvolto docenti dell’Università della Tuscia: Sonia Melchiorre, Saverio Senni e Cinzia Zinnanti e l’ingegner Fabio Volpe di Egeos, che hanno evidenziato come le aree svantaggiate non siano solo quelle interne e disagiate, ma tutte quelle che hanno difficoltà nell’utilizzo di infrastrutture assolutamente necessarie per la sopravvivenza di qualsiasi impresa.
«Per le imprese femminili l’agricoltura non è indietro, anzi. Le attività economiche a conduzione femminile, in Italia, sono circa il 21%, mentre nel nostro settore superano il 28%. Tra le nostre associate sono numerose le valenti imprenditrici in tutti i comparti. Occorre valorizzare adeguatamente l’apporto delle imprese condotte da donne nell’accelerare la ripresa del Paese, aprendo la strada ad un futuro più inclusivo e sostenibile dal punto di vista produttivo, sociale e umano» ha affermato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, che ha aggiunto: «Faccio mia la richiesta avanzata da Alessandra Oddi Baglioni per creare percorsi strutturali, semplici e concreti, che affianchino crescita e sviluppo delle imprese agricole, fulcro dell’economia nazionale».
L’analisi del centro Studi di Confagricoltura ha messo in evidenza che la regione con il maggior numero di imprese agricole femminili in assoluto è la Sicilia con 24.831 (+1,7 negli ultimi 2 anni), seguita da Puglia (23.361) e Campania (21.406). A livello delle provincie, sempre secondo l’elaborazione del centro studi di Confagricoltura, medaglia d’oro è Trieste con un incremento del 6,92%, argento Lecce (+ 6,59%), bronzo Como (+ 5,48%), al quarto posto Rieti, con + 4,4%.