La vendita diretta cambia pelle

vendita diretta

Il lockdown conseguente all’emergenza coronavirus ha azzerato l’attività delle imprese agricole multifunzionali. Per ciascuna delle quasi 24.000 aziende agrituristiche si profila nel 2020, a meno di un netto rapido ridimensionamento dell’epidemia, una perdita media di fatturato nell’ordine di almeno 50.000 euro.

Le difficoltà attuali possono costituire l’occasione per innovare stabilmente la vendita diretta dei prodotti aziendali integrando, anche per il «dopo epidemia», il ricevimento della clientela nel punto vendita aziendale con l’e-commerce, grazie al quale la domanda potenziale può crescere sensibilmente.

Per ottenere risultati significativi occorre però che le aziende agricole si organizzino, curando in particolare la visibilità e la chiarezza della propria offerta in internet, la tempestiva risposta a richieste di informazioni e ordini, la dotazione di materiali di confezionamento affinché i prodotti arrivino integri e, infine, l’organizzazione di puntuali consegne, in proprio o tramite convenzione con un corriere a costi contenuti.

Un contributo utile per sostenere e migliorare la vendita on-line dei prodotti agroalimentari, anche freschi, lo danno diverse organizzazioni commerciali che operano a livello locale tramite internet, offrendosi come punto di riferimento  per le aziende agricole del territorio.

Nei casi migliori sono presentate le aziende fornitrici e i rispettivi prodotti. Le stesse aziende, che ovviamente pagano il servizio con una percentuale sugli introiti, devono solo dedicarsi alla produzione e alla relativa fornitura, mentre l’intermediario provvede al ricevimento degli ordini, al confezionamento dei prodotti e agli accordi con i corrieri, prevedendo generalmente consegne in tutta Italia e, in alcuni casi, anche all’estero.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 16/2020
Agriturismo & Co. azzerati dall’emergenza virus
di G. Lo Surdo
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