La rettrice della Sapienza rinuncia all’ingresso nella giunta Coldiretti

La rettrice dell'Università La Sapienza Antonella Polimeni

Nel n. 26 de L’Informatore Agrario (pubblicato il 23 luglio), nell’ambito dell’articolo sull’assemblea di Coldiretti (svoltasi il 19 luglio), avevamo dato notizia dell’ingresso nella giunta esecutiva dell’Organizzazione   della professoressa Antonella Polimeni, magnifico rettore dell’Università La Sapienza di Roma.

«L’ingresso del rettore nella dirigenza di Coldiretti – aveva commentato il segretario generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo dal palco dell’assemblea – va a rinsaldare il legame tra agricoltura e università, nella convinzione che solo una ricerca scientifica pubblica possa tutelare i cittadini da pericolose derive spinte dalle multinazionali nel tentativo di omologare l’alimentazione mondiale».

Il 24 luglio con una lettera al direttore del quotidiano “Il Foglio” il presidente di Coldiretti Ettore Prandini ha fatto presente che la rettrice della più grande università  d’Europa aveva comunicato testualmente  che  “nonostante la proposta (della nomina in giunta) sia stata autorizzata dal Senato accademico dell’Ateneo, vista la campagna strumentale in atto e poiché il nome e l’immagine della Sapienza sono prioritari rispetto ad ogni altra considerazione… ritengo per questioni di opportunità e tutela dell’istituzione che rappresento di declinare l’invito”.

Nei due giorni precedenti sulle pagine del quotidiano si erano ospitati diversi interventi che ritenevano non opportuno che la rettrice entrasse nella giunta di Coldiretti.

È il caso che la rettrice leghi il suo nome (e di fatto l’Ateneo che governa) a un gruppo di interessi così impegnato sulla scena politica?  – si era chiesto, tra gli altri,  il prof. Simone Pollo, professore associato di Filosofia morale, Università di Roma Sapienza, in una nota pubblicata da Il Foglio il 23 luglio -. In genere, chi assume cariche di governo come quella di Rettore si spoglia di incarichi di questo tipo, non ne assume di nuovi nel corso del suo mandato”.

Il docente faceva poi riferimento alle prese di posizione di Coldiretti contro Ogm e carne coltivata e chiosava: “La Rettrice Polimeni governa un’università, ovvero una istituzione che ha come missione costitutiva la ricerca e l’avanzamento scientifico-culturale”.

Ha scritto Prandini nella sua lettera al direttore: “Date le insinuazioni,  le verità apodittiche messe in campo nei confronti di Coldiretti e indirettamente della prof.ssa Polimeni, i rimandi a una conflittualità irriducibile in cui da un lato c’è il ‘bene’ (qualsiasi cosa esso sia:  una molecola cangerogena, un’autorità di ‘controllo’, gli alimenti artificiali  o gli Ogm) e dall’altro il male, la Coldiretti, pensiamo che la rettrice abbia fatto la cosa più giusta, badando a salvaguardare l’istituzione che rappresenta e per questo la ringraziamo”.

Resta la delusione di Prandini che “il mondo associato a Coldiretti sia stato privato di un apporto che avrebbe potuto essere importante per esso e per il paese”.

Cl. Co.