Negli ultimi mesi, il prezzo del burro ha seguito praticamente una sola direzione: verso l’alto. Tuttavia, da inizio febbraio, la situazione è cambiata. Lidl e Kaufland, entrambe parte del gruppo Schwarz, hanno deciso di abbassare il prezzo del burro, riducendolo da 2,39 euro a 2,25 euro. Il concorrente Aldi ha prontamente reagito, abbassando ulteriormente il prezzo. Altri rivenditori hanno seguito l’esempio.
Il prezzo del burro private label nei discount e nei supermercati si attesta attualmente a 2,19 euro per il pacchetto da 250 grammi, superiore al prezzo di settembre dello scorso anno, quando il burro costava 2,09 euro, ma inferiore rispetto ai picchi autunnali, quando aveva toccato 2,39 euro.
Kaufland giustifica questa riduzione con il calo dei prezzi delle materie prime.
Attualmente, la domanda di burro è molto buona e il prezzo oscilla tra 8,20 e 8,40 euro/kg al netto dell’Iva, mentre durante la fase di prezzi elevati, si attestava tra gli 8,50 e gli 8,80 euro.
L’anno scorso, i trasformatori si sono trovati ad affrontare due principali criticità. Da un lato, il contenuto di grasso del latte consegnato era molto basso, dall’altro, le consegne di latte erano calate, anche a causa della malattia della lingua blu.
“Oggi, i volumi di latte sono inferiori rispetto all’anno precedente, ma il contenuto di grasso del latte si è normalizzato”, spiega Judith Dittrich, della società di informazione e analisi sui mercati agricoli, Agrarmarkt Informationsgesellschaft (AMI). Inoltre, va considerato anche il comportamento dei consumatori: la stagione dei dolci è finita dopo il Natale e la domanda di burro è più contenuta.
Come evolveranno i prezzi in futuro rimane incerto.
Gli esperti affermano che i tempi in cui i prodotti lattiero-caseari venivano venduti a prezzi stracciati sono ormai finiti. A livello globale, la domanda di latte è in aumento. In Germania, il cambiamento strutturale nel settore agricolo è evidente: il numero di vacche da latte è sceso da 4,57 milioni di capi all’inizio del millennio a 3,67 milioni di capi.
Secondo l’Associazione dell’industria del latte tedesca evidenzia come anche nei Paesi vicini all’UE la stagione dell’aumento della produzione di latte sia ormai finita.
Fonte: Agrapress