La campagna 2022 delle assicurazioni agevolate in agricoltura presenta un ritardo dei pagamenti che preoccupa gli addetti ai lavori.
L’allarme è stato lanciato nel corso del consueto convegno nazionale – che riunisce consorzi di difesa, compagnie di assicurazione, riassicuratori, broker e istituzioni – organizzato da Asnacodi Italia e Cesar e svoltosi il 10 febbraio scorso ad Assisi.
«Mancano – ha denunciato Albano Agabiti, presidente di Asnacodi Italia – 180 milioni di euro sul capitolo produzioni vegetali 2022, che dovranno essere trovati nelle pieghe del bilancio dello Stato, rifinanziando la gestione del rischio entro giugno 2023». Per il momento, dunque, sarà liquidata una quota pari al 60% dell’aiuto, il resto dovrà essere anticipato dai consorzi.
«I ritardi nei pagamenti – ha affermato Agabiti – costringono i consorzi di difesa a ricorrere agli istituti di credito ogni anno mediamente per un valore di circa 400 milioni di euro, in attesa di essere ristorati da Agea. Ebbene, con i tassi vigenti, intorno al 7%, questo significa perdere quasi 30 milioni di euro in oneri finanziari».
Guardando al 2023 la grande novità per la gestione del rischio in agricoltura è l’avvio del fondo AgriCat. Il fondo, finanziato con il meccanismo del prelievo automatico del 3% degli aiuti diretti, ovvero 500 milioni di euro, è in grado di proteggere il 6-9% del valore assicurabile. Si tratta di una copertura di base, alla quale va affiancata una polizza assicurativa tradizionale. Quest’anno inoltre i nuovi assicurati potranno usufruire di percentuali di risarcimento più alte.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 7/2023
AgriCat, una novità da comunicare bene
di A. Boschetti
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