In Australia Bayer vince la class action contro il glifosato

Lo scorso 25 luglio il tribunale australiano di Camberra ha respinto un’azione legale collettiva contro il diserbante Roundup (principio attivo glifosato), imputato di causare un tipo di cancro al sangue.

Più di 1.000 persone hanno aderito alla causa, sostenendo che il principio attivo del Roundup, il glifosato, ha causato loro il linfoma non-Hodgkins (NHL).

Il giudice Michael Lee della Corte federale australiana ha dichiarato nella sua sentenza di aver esaminato tre tipi di studi scientifici: epidemiologici, su animali e prove meccanicistiche sui legami tra glifosato e linfoma e di non essere convinto che vi siano prove sufficienti che la sostanza chimica abbia causato il cancro negli esseri umani.

Lo studio legale dei ricorrenti, Maurice Blackburn, ha dichiarato che sta esaminando la sentenza prima di decidere se ricorrere in appello.

Bayer sostiene da tempo che il glifosato è sicuro. Da quando ha acquistato la Monsanto, proprietaria del prodotto, nel 2018, ha iniziato ad affrontare cause legali sul glifosato negli Stati Uniti dove sono ancora più di 50.000 le richieste di risarcimento. Nelle ultime 20 cause Bayer ha vinto 14 processi, ma ha accumulato oltre 4 miliardi di dollari di danni.

A differenza degli Stati Uniti, le class action in Australia non sono sottoposte al giudizio di una giuria ma a quello di un giudice, tuttavia, ha dichiarato il portavoce della Bayer, Philipp Blank, cercheremo ovviamente di sfruttare le conclusioni dell’approccio scientifico del sistema legale australiano nelle cause negli Stati Uniti.

L’azione collettiva intentata da Maurice Blackburn contro le filiali australiane della Bayer è una delle circa 40 cause simili che sono state intentate al di fuori degli Stati Uniti, la maggior parte delle quali in Canada. Va detto che la maggior parte delle richieste di risarcimento provengono da utenti domestici e che gli agricoltori continuano a utilizzare il glifosato anche dopo che l’agenzia per la ricerca sul cancro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2015, ha concluso che il glifosato è probabilmente cancerogeno per l’uomo, senza però concludere se rappresenti un rischio nell’uso reale.