«Le proposte della Commissione sui pesticidi e sul ripristino della natura non hanno niente a che vedere con quella sulle Tea e il Parlamento europeo non si piegherà ai ricatti di Timmermans». Così in una nota Herbert Dorfmann, l’europarlamentare altoatesino coordinatore agricoltura del Ppe, attacca un passaggio del discorso tenuto ieri da Frans Timmermans alla Commissione agricoltura dell’Eurocamera.
Il vicepresidente della Commissione europea, in particolare, sottolineava che «il Green Deal è un pacchetto» che deve tenere insieme le proposte sulla riduzione dei pesticidi, quella sulla tutela della biodiversità e quella sul biotech agricolo di ultima generazione (in Italia noto con l’acronimo «Tea», tecnologie di evoluzione assistita, a Bruxelles con l’acronimo «Ngt», nuove tecniche genomiche).
La proposta sulle Ngt non è ancora stata presentata ed è osteggiata da Verdi e Sinistra. Per contro, il Ppe minaccia di respingere le nuove regole su pesticidi e biodiversità. «Per tutti voi in quest’aula ha detto Timmermans – c’è una scelta da fare: o mantenere lo status quo, e allora niente nuove regole sui pesticidi e niente Ngt. O avvicinarsi l’un l’altro e fare progressi, insieme».
«La Commissione ha in serbo un ricatto per il Parlamento europeo» risponde Dorfmann. «L’approccio di Timmermans è inaccettabile, noi europarlamentari siamo direttamente eletti e abbiamo il diritto e il dovere di votare come riteniamo sia giusto».