Come si sa, la scorsa settimana la Commissione europea ha presentato il nuovo regolamento sull’uso sostenibile degli agrofarmaci. Si tratta delle nuove regole che intendono trasferire «in campo» le strategie della Farm to Fork.
Al di là del fine, condivisibile, di rendere l’agricoltura sempre più sostenibile dal punto di vista ambientale, resta il fatto che l’obbligo di ridurre del 50% l’uso di agrofarmaci entro il 2030 rappresenta un compito molto arduo per gli agricoltori, con conseguenze sia sui costi sia sulle quantità prodotte.
Tanto più che l’uso di prodotti chimici sarà consentito solo dopo che tutti gli altri metodi non chimici siano stati esauriti.
Illustrando il nuovo regolamento la commissaria UE alla Salute, Stella Kyriakides ha detto che per cinque anni gli agricoltori potranno essere compensati con fondi Pac per l’obbligo di fare ricorso a metodi di lotta ai parassiti alternativi ai pesticidi: «Per la prima volta compiamo un passo eccezionale e modifichiamo le regole della politica agricola comune per sostenere finanziariamente gli agricoltori nel coprire i costi di tutte queste regole e requisiti per un periodo di 5 anni».
C’è però un particolare che la Kyriakides non ha sottolineato: le risorse della Pac non verranno aumentate.
Quindi gli eventuali fondi da destinare a questa compensazione saranno tolti ad altre misure. Per quanto è dato sapere in questo momento, si potrebbe dire che agli agricoltori saranno dati dei soldi presi dalle loro tasche.