I vincitori del Premio Giovani Ricercatori 2020

piastra laboratorio patogeno

Lo scorso 28 ottobre si è tenuta la cerimonia di premiazione dei 10 giovani ricercatori italiani delle diverse discipline scientifiche che hanno pubblicato lavori di rilevanza internazionale sulle migliori riviste a livello mondiale.
Il Premio Giovani Ricercatori 2020, indetto dal Gruppo 2003, ha avuto una numerosa adesione, contando 373 candidati (191 uomini e 182 donne) suddivisi in dieci aree, tra le quali 3 inerenti il sistema agro-industriale – ambientale: l’agricoltura con 24 ricerche, gli alimenti e nutrizione con 26 ricerche, l’ambiente con 71 ricerche. Le altre discipline sono l’astrofisica e spazio, la biomedicina e farmaci, il Covid-19, l’oncologia, l’ingegneria, l’intelligenza artificiale e big data, la fisica, la matematica e l’informatica.

Sono risultati vincitori per l’agricoltura Alberta Pinnola; per alimenti e nutrizione Donato Angelino; per l’ambiente Moreno Di Marco; per l’astrofisica e spazio Mario Spera; per biomedicina e farmaci Anna Citron e Tito Panciera; per Covid-19 Alessio Mazzoni; per l’oncologia Lorenzo Brunetti; per l’ingegneria Giulia Scalet; per l’intelligenza artificiale e big data Marcella Cornia; per la fisica, la matematica e l’informatica Luca Tanzi.

Hanno inoltre ricevuto una menzione: Carol Coricelli (alimenti e nutrizione), Davide Massari (astrofisica e spazio), Luca Pappalardo (intelligenza artificiale e big data), Giovanni Simonini (intelligenza artificiale e big data), Margherita Maiuri (fisica, matematica, informatica).

Il Premio Giovani Ricercatori 2020 del Gruppo 2003 è sostenuto da: Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), Fondazione Bracco, Istituto nazionale di astrofisica (Inaf), Fondazione Airc per la ricerca sul cancro, Chiesi Farmaceutici, Barilla, Federazione nazionale dei dirigenti e delle alte professionalità dell’agricoltura e dell’ambiente (Fenda).

«Abbiamo aderito con entusiasmo alla proposta che ci è pervenuta dai Professori del Gruppo 2003 – ha dichiarato Cesare Manfroni, presidente Fenda – Siamo convinti che il nostro Paese possa tornare a essere protagonista a livello globale puntando sui giovani, sulla ricerca e sull’innovazione. I dirigenti e le alte professionalità attive nei settori dell’agricoltura, dell’alimentazione e dell’ambiente hanno una grande responsabilità sociale e con il loro comportamento attento e rigoroso costituiscono una importante cinghia di trasmissione tra la scienza, le istituzioni e l’impresa, per l’applicazione pratica dei traguardi della ricerca».