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Intervista a Santini Federico,
agricoltore.
L’azienda agricola Santini Costantino ed Eredi Ezio coltiva 500 ettari di seminativi in provincia di Cremona, con sede a Cella Dati. Nello specifico, 130 ettari sono coltivati a triticale a uso zootecnico (insilato), 170 ettari alla produzione di grano (duro e tenero) e sui restanti 200 ettari viene coltivato mais, per metà assegnato a uso interno (1.600 capi bovini), mentre la fetta rimanente viene inviata a una limitrofa centrale a biogas. Il mais rappresenta quindi una coltura essenziale, per cui risulta fondamentale tutelare la produzione dall’insorgenza di erbe infestanti.
Con quali malerbe vi trovate più spesso a fare i conti?
La terra che coltiviamo è particolarmente fertile e tendenzialmente friabile, elementi accentuati dallo spargimento di liquame derivante dagli scarti zootecnici del nostro allevamento. Disponiamo quindi di un terreno che, concimato in pre-semina, è favorevole allo sviluppo di sorghetta (infestante particolarmente competitiva con il mais).
Come avete ovviato al problema sorghetta?
Negli ultimi tre anni abbiamo utilizzato Adengo di Bayer (ora disponibile nella nuova formulazione Xtra), ottenendo ottimi risultati. Con un solo passaggio siamo riusciti a eliminare totalmente la presenza di sorghetta, senza stressare o indebolire la pianta di mais. Senza il bisogno di aggiungere altri prodotti, siamo riusciti a risolvere il problema in post-emergenza precoce e per questo riconfermeremo Adengo Xtra anche per la semina del 2019.
Quali sono stati i vantaggi in termini di convenienza?
Utilizzando Adengo Xtra sull’intera superficie a mais non abbiamo subito alcuna perdita dovuta alla presenza di erbe infestanti. Inoltre, eseguendo un unico intervento, abbiamo riscontrato un notevole risparmio in termini di prodotto, gasolio e forza lavoro. Per noi questo significa anche garantire il minimo impatto sul terreno, che coltiviamo con il massimo rispetto applicando un’agricoltura conservativa (senza aratura) e altamente meccanizzata.