Si sono da poco spenti i riflettori dell’edizione 2025 di Fieragricola TECH, svoltasi al Palaexpo del quartiere fieristico veronese il 29 e 30 gennaio scorsi e ora è tempo di bilanci.
Tecnologie in primo piano
Organizzata negli anni dispari da Veronafiere, in alternanza con la manifestazione madre Fieragricola, la due giorni ha l’obiettivo di dare visibilità alle innovazioni tecnologiche nei filoni tematici del digital farming, delle energie rinnovabili, della gestione della risorsa acqua, della robotica e delle biosolution.
50 momenti formativi
Secondo i dati forniti dall’organizzazione, l’edizione appena conclusasi ha visto la presenza di oltre 3.000 persone, un dato in crescita del 4% rispetto a quello di due anni fa. Sono stati una cinquantina i momenti di approfondimento, tra convegni e workshop, tenuti da 125 relatori. Mentre sono un centinaio gli espositori che hanno partecipato a questa edizione.
La ricerca scende in campo
Nelle sale convegni e tra gli stand si sono dati appuntamento i rappresentanti del mondo accademico, della ricerca, delle associazioni di categoria e dell’industria, tutti accomunati – come ha ricordato, durante la cerimonia inaugurale, l’event manager di Fieragricola TECH Matteo Pasinato – dall’obiettivo di «mettere a terra» e cioè sul campo tutta la tecnologia frutto di anni di studi e ricerche.
«Il nostro è un settore importante – ha esordito nel suo intervento l’amministratore delegato di Veronafiere Maurizio Danese – con 470.000 aziende specializzate e 1.100.000 addetti, il comparto deve dare risposte importanti al mondo intero che nel 2080 sarà popolato da 10 miliardi di persone contro gli 8,2 attuali.
Abbiamo quindi il compito – ha concluso Danese – di produrre di più, salvaguardando il pianeta e quindi il suolo e riducendo i costi per rendere il cibo più accessibile a tutti». Tra gli ospiti anche l’assessore regionale all’agricoltura Federico Caner che ha ribadito la vicinanza della Regione Veneto alle aziende agricole che indirizzano i loro investimenti verso sistemi tecnologicamente avanzati. «Con il Csr arriviamo a 6,5 milioni di euro a disposizione per la meccanica agraria. Inoltre – ha continuato Caner – negli ultimi bandi abbiamo destinato parecchie risorse a favore dei giovani agricoltori; se vogliamo che i giovani rimangano in agricoltura il tema dell’investire in ricerca e innovazione diventa fondamentale altrimenti il rischio è di un progressivo abbandono delle nostre campagne. La sostenibilità ambientale – ha concluso l’assessore – raggiunta grazie alla ricerca e all’innovazione ci permette inoltre di puntare anche a quelle economica e sociale».
Durante la due giorni Edizioni L’Informatore Agrario ha organizzato una fitta serie di appuntamenti che abbiamo sintetizzato di seguito.
Grande interesse per le TEA
La firma del «Manifesto per la promozione delle TEA per il sostegno al made in Italy», promossa da Assosementi in collaborazione con L’Informatore Agrario e Fieragricola TECH, ha riunito a VeronaFiere lo scorso 30 gennaio tutto il mondo agricolo.
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Droni, robot ed elettrificazione
Di classificazione dei droni e delle sperimentazioni avviate in Italia per il monitoraggio dello stato fitosanitario e vegetativo delle colture hanno relazionato Daniele Sarri e Andrea Pagliai dell’università di Firenze (Dagri). I relatori si sono soffermati su sperimentazioni avviate e tuttora in corso, in ambienti dove si pratica la viticoltura eroica e in pieno campo in risaia.
L’impiego dei robot in diverse operazioni di campo, sia su colture specializzate sia in pieno campo, è stato il tema trattato da Marco Sozzi dell’Università di Padova. Oltre al diserbo meccanico i robot sono impiegati nel monitoraggio delle colture, in operazioni di potatura, raccolta dei prodotti e anche impollinazione. Sozzi ha inoltre presentato un’analisi sul numero di robot attualmente al lavoro nel mondo elencandone le attività di impiego, i sistemi di alimentazione adottati e fornendo utili elementi per analizzare i costi rispetto all’utilizzo di attrezzature tradizionali. A conclusione dell’intervento è stata presentata un’esperienza di impiego di un robot nel diserbo meccanico di una risaia nella bassa pianura veronese.
Francesco Marinello dell’Università di Padova ha parlato del settaggio delle macchine agricole mettendo a confronto i sistemi di regolazione, tradizionali, meccanico, pneumatico e idraulico con la nuova tendenza che si sta imponendo presso i costruttori di implementare le attrezzature con sistemi di regolazione elettrici in particolare per seminatrici, sarchiatrici interfilari e attrezzature per la difesa.
Agricoltura rigenerativa
Cos’è l’agricoltura rigenerativa? È la domanda alla quale si è tentato di rispondere con il convegno organizzato da L’Informatore Agrario in collaborazione con l’ente fieristico scaligero.
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Biosolution
Il ruolo degli agenti di biocontrollo come strumento di supporto nelle strategie di difesa è stato al centro del dibattito del workshop in cui Alessandra Moccia, vicepresidente di IBMA Global (Associazione internazionale dei produttori per il biocontrollo), ha sottolineato come l’accelerazione dell’iter di registrazione degli agenti di biocontrollo debba passare da un riconoscimento normativo di questi prodotti che sembra divenuto prioritario nell’agenda UE degli ultimi mesi. Nel suo intervento Giorgia Fedele, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, ha invece focalizzato l’attenzione sulle soluzioni disponibili per la difesa fungicida, evidenziando meccanismi d’azione e corrette modalità applicative.
I risultati illustrati durante il workshop dedicato ai biostimolanti hanno confermato quanto questa categoria di prodotti, singolarmente o in sinergia con fertilizzanti innovativi e specialità nutrizionali, rappresenta uno strumento efficace sia per mitigare gli effetti del cambiamento climatico sia per migliorare la redditività di chi li utilizza. «Nel 2024, nell’ambito del progetto Biostimolanti in Campo – hanno evidenziato Giuseppe Colla, docente dell’Università della Tuscia e Domenico Ronga, dell’Università di Salerno – abbiamo osservato un chiaro anticipo della senescenza delle piante di pomodoro da industria con probabile precocizzazione della maturazione dei frutti e un generale potenziamento delle difese agli stress ambientali nelle tesi biostimolate.
L’effetto dei biostimolanti è stato particolarmente evidente nella sperimentazione presso l’azienda agricola Giacomaniello a Eboli (Salerno), che ha vissuto un’annata difficile per il pomodoro da industria caratterizzata da un andamento meteo decisamente avverso». Francesco Giacomaniello, titolare dell’omonima azienda, ha confermato come l’impiego dei diversi prodotti, al di là delle formulazioni o dei marchi commerciali, abbia permesso una produzione in linea con le annate «standard» in un 2024 che ha visto un calo medio del 50% delle rese nell’areale campano.
Uso razionale dell’acqua
«La quantità complessiva di pioggia che cade annualmente in Italia, circa 300 miliardi di metri cubi, rimarrà pressoché invariata in futuro, ma i giorni di pioggia diminuiranno del 12%, con un aumento della concentrazione degli eventi atmosferici estremi». A lanciare l’allerta su uno scenario che metterà sempre più a rischio la stragrande maggioranza delle colture agricole è Francesco Vincenzi, presidente di Anbi, al convegno «Risorsa idrica: risparmio, riuso e soluzioni digitali per l’ottimizzazione della gestione dell’acqua» organizzato da L’Informatore Agrario a Fieragricola TECH.
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