Emergenze sanitarie: l’UE ha finito i soldi

A fine settembre la Commissione europea partecipava attivamente a conferenze e dibattiti istituzionali sui danni crescenti che malattie come aviaria e peste suina stanno procurando agli allevamenti UE. A metà ottobre ha illustrato un piano per tagliare le risorse dal bilancio UE per far fronte alle emergenze veterinarie e fitosanitarie.

Non è un impazzimento generale a Bruxelles, ma l’ammissione delle difficoltà che il bilancio UE ha nel coprire certe crisi.

La ragione del taglio proposto è l’anticipo delle risorse per cercare di tamponare le emergenze, ed evitare che si ripetano. Il totale a disposizione della catena alimentare per il capitolo «Programma mercato interno» nel 2021-27 è di circa 1,7 miliardi, di cui 19 milioni l’anno per le situazioni critiche. Situazioni, dall’aviaria alla Psa, che in tempi recenti si sono ripetute con tale frequenza e forza da costringere l’Ue ad anticipare contributi per circa 450 milioni di euro fino all’estate del 2022, superando di gran lunga il bilancio disponibile.

Così, l’Esecutivo dell’Unione ha proposto di ridurre il tasso di cofinanziamento per le misure di emergenza del 40% per tutte le sovvenzioni non ancora firmate e di ridurre il tasso di cofinanziamento per i programmi veterinari e fitosanitari nazionali (annuali) del 40% per tre anni, dal 2023 al 2025, nonché di eliminare gradualmente il cofinanziamento del programma sulla tubercolosi bovina entro il 2023 anziché il 2024.

Di fronte a questa prospettiva gli Stati sono insorti. Un taglio del genere «metterebbe a rischio la capacità dei Paesi membri di mantenere un alto livello di salute per gli animali e le piante, e per la sicurezza degli alimenti» si legge in un documento firmato da 23 Paesi.

«Comprendiamo che questa riduzione temporanea sia un onere aggiuntivo per gli Stati membri – ha detto la commissaria alla salute Stella Kyriakides – ma dobbiamo anche garantire una gestione finanziaria sostenibile. Ho preso nota di tutte le vostre preoccupazioni e inoltrerò una proposta che sarà presto votata al comitato permanente per ottenere le sovvenzioni firmate entro fine anno».
Ma il problema si riproporrà molto probabilmente l’anno prossimo.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 35/2022
Emergenze sanitarie: l’Ue ha finito i soldi
di A. Di Mambro
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