Ministero dell’interno e Agea nei giorni scorsi hanno firmato una convenzione per la gestione delle richieste della certificazione antimafia che dovrebbe velocizzare il processo di rilascio dei documenti a favore dei beneficiari dei contributi comunitari.
Negli ultimi due anni la normativa nazionale è cambiata più volte, con il risultato che c’è stata una moltiplicazione del numero di imprese agricole tenute a passare l’esame antimafia prima di avere il via libera per l’erogazione degli aiuti pubblici e questo ha comportato un sovraccarico del lavoro degli uffici preposti, con conseguenti ritardi nel rilascio dei certificati.
È opportuno ricordare che per le domande di contributo del 2019 l’obbligo di acquisire la documentazione antimafia scatta per richieste di pagamento superiori a 25.000 euro, ma dal 2020 in avanti l’esonero si applicherà fino alla soglia di 5.000 euro, con un numero quindi molto maggiore di aziende agricole interessate.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 17-18/2019
Certificati antimafia: problema ritardi verso una soluzione
di E. Comegna
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