Ecoschemi, una partita da 900 milioni di euro all’anno

Come applicare in Italia il regime ecologico previsto dalla nuova Pac? La discussione tra le istituzioni nazionali e regionali e i vari organismi che rappresentano gli interessi degli agricoltori sulle modalità di attuazione degli ecoschemi è già avviata, ma non sarà facile arrivare a una sintesi tra le diverse esigenze in gioco entro il prossimo 1° gennaio, data entro la quale l’Italia dovrà presentare alla Commissione Ue il proprio Piano strategico nazionale.

Si tratta infatti di una misura importante, per le implicazioni pratiche che comporta e per la cospicua fiche finanziaria annuale a disposizione, pari a circa 900 milioni di euro su 3,68 miliardi disponibili per il nuovo regime dei pagamenti diretti.

Tra le pratiche ecologiche che, stando alle prime ipotesi, potrebbero essere inserite nell’elenco che l’Italia presenterà a Bruxelles, molto probabile è l’adesione all’agricoltura biologica e alle tecniche di produzione integrata, anche se bisognerà verificare se in modo sostitutivo o complementare rispetto alle relative misure previste nell’ambito della politica di sviluppo rurale nelle ocm settoriali. Si parla anche di una pratica finalizzata a migliorare le condizioni di benessere degli animali, anche tramite la riduzione dell’impiego dei farmaci veterinari.

Vi sono inoltre gli impegni finalizzati a migliorare la gestione del suolo, evitando il fenomeno dell’erosione, tramite l’inerbimento e gli interventi per favorire la biodiversità con azioni di gestione razionale sia dei terreni coltivati che di quelli soggetti ai requisiti delle aree non produttive ed al mantenimento degli elementi caratteristici del paesaggio di cui alla condizionalità rafforzata.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 26/2021
Aperto il cantiere per definire gli ecoschemi
di E. Comegna
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