Con regolamento 2024/587, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea lo scorso 13 febbraio, la Commissione UE ha deciso di consentire la deroga, per la sola annata 2024, alla norma di condizionalità rafforzata che prevede l’obbligo di mantenere incolto almeno il 4% della superficie a seminativo delle aziende agricole, utilizzando a tale scopo il set aside e i cosiddetti elementi caratteristici del paesaggio.
I terreni quest’anno si potranno dunque coltivare, ma a due condizioni. La prima è che possono essere coltivate soltanto piante azotofissatrici (ad esempio la soia e le altre leguminose come l’erba medica e il favino) e le colture intercalari (da sovescio o da utilizzo commerciale) che si frappongono tra due raccolti principali. La seconda condizione è il divieto di utilizzare prodotti fitosanitari su tali coltivazioni. Il provvedimento prevede il coefficiente di conversione pari a 1 in caso di utilizzo delle colture intercalari, eliminando così la contestata proposta iniziale di applicare come fattore di ponderazione 0,3.
Entro la fine di febbraio gli Stati membri devono notificare a Bruxelles l’intenzione di avvalersi della deroga. Pertanto, a breve dovrà essere emanato qualche atto amministrativo a tale riguardo, contenente anche le disposizioni applicative a livello nazionale.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 7/2024
Via alla deroga UE, niente terre incolte nel 2024
di E. Comegna
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