Le menzioni tradizionali, come Prosek, non possono evocare denominazioni di origine protetta, come Prosecco. È l’emendamento al nuovo regolamento sulle dop e igp approvato in Commissione agricoltura dell’Europarlamento. Il divieto riguarda anche norme nazionali, come nel caso della controversia sull’aceto balsamico sloveno e cipriota.
Tra le altre novità approvate dagli eurodeputati, l’obbligo di indicare sull’etichetta di qualsiasi prodotto dop e igp il nome del produttore e, per i solo prodotti igp, l’origine della materia prima principale, nel caso provenga da un paese differente rispetto allo Stato membro in cui è prodotta. Il testo è stato approvato con 46 voti favorevoli, ovvero all’unanimità.
Nelle prossime settimane il testo passerà in plenaria, quindi gli eurodeputati saranno pronti a negoziare con il Consiglio Ue.
«Il Parlamento europeo continua a far evolvere un sistema senza eguali nel mondo, rafforzando il ruolo dei consorzi, la protezione di dop e igp e la trasparenza verso i consumatori» è il commento di Paolo De Castro (Pd), relatore dell’Europarlamento per il nuovo regolamento Ue. «Abbiamo introdotto – rivendica De Castro – l’obbligo di indicare sull’etichetta di qualsiasi prodotto a denominazione il nome del produttore ed eliminato quelle falle del sistema che consentono di sfruttare indebitamente la reputazione delle nostre indicazioni geografiche, come nel caso dell’aceto balsamico sloveno e cipriota, o addirittura del Prosek made in Croazia».
«I prodotti dop e igp beneficeranno di protezione ex-officio anche online e nel caso in cui vengano utilizzati come ingredienti, sarà necessaria un’autorizzazione scritta da parte dei rispettivi consorzi di tutela» prosegue De Castro. «La “dop economy” vale, a livello europeo, quasi 80 miliardi di euro – conclude – con questo regolamento creeremo un vero testo unico europeo sulle produzioni di qualità, che rafforzerà la protezione, la promozione e la sostenibilità delle nostre Indicazioni geografiche».
«invitiamo tutti i parlamentari europei in sessione plenaria a maggio a sostenere questo forte mandato che rafforza le indicazioni geografiche e preserva le specificità dei vini a denominazione europea» è il commento di Efow, la Federazione europea dei vini a denominazione di origine, che «accoglie con favore» il voto sulla revisione delle norme su dop e igp. Il risultato «salvaguarda e rafforza il sistema in quanto non esternalizza la gestione dei disciplinari all’Ufficio europeo dei brevetti, aumenta la protezione concessa ai prodotti a Indicazione geografica e mantiene le specificità del settore vitivinicolo».