Le Regioni e le Province autonome italiane potranno erogare un aiuto straordinario, forfettario e una tantum, tramite i propri Psr, per un importo fino a 15.000 euro per ciascuna impresa agricola. Lo prevede la proposta di regolamento presentata dalla Commissione europea il 20 maggio scorso e ora in via di approvazione.
La finalità è di fornire un sostegno temporaneo eccezionale a favore delle imprese della filiera agroalimentare che hanno subito delle conseguenze dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
Il nuovo intervento non prevede uno stanziamento supplementare di risorse finanziarie da parte dell’Unione Europea. Pertanto le autorità nazionali e regionali che sono competenti per la programmazione e la gestione delle misure di sviluppo rurale per il periodo 2014-2022, qualora intendessero utilizzare il nuovo intervento dovranno necessariamente impiegare le risorse che già oggi sono disponibili, distogliendole da altre misure già programmate.
La nuova misura può assorbire fino al 5% della dotazione finanziaria corrisposta dall’Ue per il biennio 2021-2022. Nel complesso l’Italia ha a disposizione circa 130 milioni di euro di fondi europei, ai quali si aggiunge il cofinanziamento nazionale che porta indicativamente a raddoppiare la somma complessivamente disponibile.
Una volta che l’intero processo legislativo sarà terminato, le Regioni e le Province autonome dovranno procedere alla modifica del relativo Programma di sviluppo rurale e attendere l’approvazione da parte dei servizi comunitari competenti.
I tempi per la conclusione dell’intervento sono contingentati e prestabiliti nel regolamento comunitario: le domande di sostegno presentate da parte delle categorie di beneficiari dovranno essere approvate entro il 31 marzo 2023 mentre l’erogazione della somma forfettaria stabilita dovrà essere effettuata non oltre il 15 ottobre 2023.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 20/2022
Come funzioneranno gli aiuti diretti al reddito finanziati con i Psr
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